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Domani la Giornata mondiale dell’acqua. Onu: “Fronteggiare la cattiva gestione nelle città”

21 marzo 2011 0 commenti

NEPAL WORLD WATER DAY EVE‘Acqua per le citta’ – rispondere alla sfida urbana’: questo il titolo dell’edizione 2011 della Giornata mondiale dell’acqua, il 22 marzo con sede principale a Cape Town. Uno slogan, quello dell’iniziativa delle Nazioni Unite, che lancia un campanello d’allarme: l’oro blu sara’ sempre piu’ conteso all’interno di citta’, ormai sempre piu’ affollate. ‘’La sfida delle acque urbane deve essere riconosciuta per quello che realmente e’: una crisi di governance, politiche inadeguate e cattiva gestione, piuttosto che una crisi dovuta alla scarsita’ della risorsa’’, spiega nel suo messaggio Joan Clos, sottosegretario generale delle Nazioni Unite. ‘’Abbiamo bisogno di puntellare la sicurezza idrica contro i problemi dell’inquinamento e del cambiamento climatico – prosegue Clos – Abbiamo bisogno di idee innovative e buone pratiche da attuare’’.

I dati sul rapporto tra acqua e urbanizzazione, pubblicati sul sito ufficiale del World Water Day 2011 (worldwaterday2011.org), parlano chiaro: la crescita della popolazione urbana avanza al ritmo di 2 persone al secondo. Attualmente la meta’ della popolazione mondiale vive nelle citta’, percentuale che entro due decenni salira’ al 60%, con punte del 95% nei Paesi in via di sviluppo. In Africa e Asia, per esempio, si calcola che la popolazione urbana si raddoppiera’ tra il 2000 e il 2030. E anche se tra il 1998 e il 2008 1,052 miliardi di abitanti delle citta’ hanno avuto accesso ad acqua potabile e 813 milioni a servizi igienici adeguati, la popolazione urbana nello stesso periodo e’ cresciuta di 1,089 miliardi di persone persone compromettendo cosi’ il progresso raggiunto.

Un abitante su quattro delle città del mondo, 789 milioni in totale, vive senza adeguate strutture igienico-sanitarie. Sono circa 497 milioni le persone che nelle citta’ usufruiscono di servizi igienici in comune, cifra che nel 1990 era 249 milioni. E’ del 27% la percentuale della popolazione urbana che nei Paesi in via di sviluppo non ha accede alla rete idrica da casa propria. La sfida dell’oro blu nelle citta’ aumenta se si considerano i dati sulla poverta’: 828 milioni di persone vivono in baraccopoli o in insediamenti impropri, senza adeguati servizi idrici e igienico-sanitari. Inoltre, i poveri pagano fino a 50 volte in piu’ per un litro d’acqua rispetto ai loro vicini piu’ ricchi, poiche’ spesso devono comprarla da fornitori privati.

Altre problematiche legate all’urbanizzazione riguardano aspetti diversi: l’impatto ambientale con un ‘’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche’’ e ‘’2 milioni di tonnellate di rifiuti al giorno smaltiti in corsi d’acqua’’; la salute umana, compromessa dalla scarsita’ di acqua potabile ‘’che provoca malattie come il colera e la malaria’’; i disservizi dovuti alle perdite nelle reti di distribuzione urbana dove le percentuali di perdita arrivano anche al 50%, con una stima annuale che si aggira tra i 250 e i 500 milioni di metri cubi di acqua potabile smarrita nelle grandi citta’, che invece potrebbe rifornire dai 10 ai 20 milioni di persone.