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Greenpeace: Fukushima già di livello 7. Come Chernobyl

26 marzo 2011 0 commenti

Fukushima nuclear power plantUn nuovo studio commissionato da Greenpeace Germania a Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare, rivela che l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima, avrebbe gia’ rilasciato un tale livello di radioattivita’ da essere classificato di livello 7, secondo l’International Nuclear Event Scale (INES).
 Lo studio di Hirsch, che si basa sui dati pubblicati dall’Agenzia Governativa Francese per la Protezione da Radiazioni (IRSN) e dall’Istituto Centrale di Meteorologia Austriaco (ZAMG), ha rilevato
che la quantita’ totale di radionuclidi di iodio-131 e cesio-137, rilasciata a Fukushima tra 11 e il 13 marzo 2011, equivale al triplo del valore minimo per classificare un incidente come livello 7 nella scala INES.
 Il livello 7 e’ quello massimo di gravita’ per gli incidenti nucleari, raggiunto in precedenza solo durante l’incidente a Cernobyl del 1986. Greenpeace ha inviato in Giappone un gruppo di esperti che da oggi inizieranno a monitorare i livelli di contaminazione radioattiva intorno alla zona di evacuazione.

 Mentre a Cernobyl l’incidente aveva coinvolto un solo reattore, a Fukushima, osserva Greepeace, ”si ha avuto rilascio di radioattivita’ da quattro reattori. I reattori 1, 2 e 3 hanno subito perdita di liquido refrigerante che ha portato alla fusione del combustibile nucleare. La piscina del reattore 4, contenente combustibile nucleare esausto, ha perso liquido refrigerante fino a produrre un incendio che ha coinvolto il combustibile. Un’esplosione di idrogeno ha infine distrutto la struttura del reattore 4”. ”Sommando i rilasci di radiazione da tutti i reattori dell’impianto di Fukushima-daiichi, ovvio che si raggiunto il livello 7 nella scala INES. E’ probabile che la quantit totale di radiazione equivale al triplo del valore minimo per classificare un incidente come livello 7. Il rilascio di radioattivit, infatti, 100.000 TBq (TeraBequerel) per ogni reattore, dunque si tratta di tre incidenti di scala 7″
conclude Hirsch, l’esperto tedesco che ha redatto lo studio.  Greenpeace è quindi particolarmente preoccupata per gli effetti che la ricaduta radioattiva avra’ su un paese ad alta densita’ di popolazione come il Giappone.
 La maggior parte della radioattivita’ di Cernobyl ricaduta sulla Bielorussia, con una densita’ abitativa di 40 persone per chilometro quadrato. Il Giappone ha una densita’ media di 800 persone per chilometro quadrato. L’area metropolitana di Tokyo ha densita’ di oltre 1200 persone per chilometro quadro. ”Le implicazioni per la dose collettiva di radiazione sulla popolazione – conclude l’associazione – potrebbero essere enormi”.