Napoli ripiomba nell’emergenza rifiuti: a terra circa 1600 tonnellate. Destinate a crescere
Napoli ripiomba nell’emergenza rifiuti. Tornano, infatti, le tonnellate di rifiuti ammassate nelle strade e il problema viene acuito dalle temperature ormai primaverili che aumentano il rischio di odori nauseabondi e proliferare di insetti. Secondo quanto reso noto dall’assessorato all’Igiene urbana del Comune di Napoli, questa mattina a terra ci sono 1.600 tonnellate, circa 200 in più rispetto a ieri. “Siamo riusciti a conferire 832 tonnellate – ha detto l’assessore Paolo Giacomelli, responsabile comunale all’Igiene – su una produzione di 1.100 tonnellate della domenica.
La situazione continua a peggiorare anche perché Chiaiano funziona pochissimo. Negli ultimi giorni siamo riusciti a sversare in quel sito 50 tonnellate al giorno e soltanto da venerdì scorso abbiamo portato i conferimenti a 150 tonnellate giornaliere. Quantità che, però, non bastano a ripulire le strade”. Il sito alla periferia di Napoli, considerando gli ultimi bassi conferimenti di rifiuti, dovrebbe chiudere definitivamente a fine giugno, slittando di fatto la sua cessazione di attività.
Attualmente sono in corso lavori di stabilizzazione e le analisi ordinate dalla Procura di Napoli in seguito agli avvisi di garanzia emessi nei confronti dei responsabili della discarica. Interventi che hanno, di fatto, bloccato la piena efficienza dello sversatoio. Nei giorni scorsi i rifiuti napoletani sono stati trasportati negli impianti di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, ma anche a Battipaglia (Salerno) a Pianodardine (Avellino) e Casalduni (Benevento).
Conferimenti che però non sono bastati a svuotare la città dai sacchetti. La situazione resta critica e si spera di ottenere qualche risposta dal nuovo piano rifiuti che verrà presentato nel pomeriggio a Napoli dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dall’assessore all’Ambiente Giovanni Romano. Sta di fatto che dalla riunione del 4 gennaio scorso a Palazzo Chigi, quando fu chiesto di accelerare e di trovare soluzioni alla crisi rifiuti poco o nulla è stato compiuto, a cominciare dall’incremento della raccolta differenziata a finire con l’individuazione di una nuova discarica.