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Cibo da animali clonati, fallito l’accordo tra Europarlamento e Consiglio Ue. Il commissario Dalli: “Mangerei carne clonata”

29 marzo 2011 0 commenti

Alimenti al SupermarketNessun accordo sulle nuove norme Ue sui cosiddetti “nuovi cibi”, che includono in particolare quelli provenienti da animali clonati e dalla loro discendenza. Lo scontro tra Parlamento e Consiglio europeo, dopo 12 ore di una maratona negoziale cominciata ieri sera ed andati avanti tutta la notte sino alle 7 di mattina, si e’ rivelato insanabile sull’etichettatura obbligatoria richiesta dall’Aula per tutti i prodotti alimentari derivanti non solo da cloni ma anche da discendenti di cloni. Ora restera’ in vigore la vecchia legislazione Ue del 1997 che non copre questo ambito.

“Il Parlamento ha chiesto a stragrande maggioranza il divieto degli alimenti derivanti da animali clonati e dai loro discendenti”, ha affermato Gianni Pittella, capodelegazione dell’Europarlamento nella procedura di conciliazione Ue, sottolineando che l’Aula ha “fatto uno sforzo enorme per arrivare a un compromesso, ma non eravamo pronti a tradire il diritto dei consumatori a essere informati se gli alimenti provengono da allevamenti di animali clonati”. Ma il Consiglio, ha affermato Pittella “e’ a favore dell’etichettatura di un solo tipo di prodotto, la carne fresca”.

Da parte sua il Consiglio Ue, guidato dalla presidenza ungherese di turno, ha sostenuto che l’Europarlamento ha cercato di spingere per una “soluzione infattibile che in pratica avrebbe richiesto di tracciare l’albero genealogico per ogni fetta di formaggio o salame” e che “avrebbe dato un falso senso di sicurezza ai consumatori e rischiato di portarci in una guerra commerciale” al Wto. Su un solo punto c’e’ comunanza di vedute: “tre anni di negoziati buttati via” per il Consiglio, e “miglioramenti interessanti alle regole andati perduti” per il Parlamento.

“Bisogna ammettere che e’ fallito il negoziato europeo per regolamentare la clonazione nel settore alimentare. Io comunque mangerei senza difficolta’ carne bovina clonata in quanto non c’e’ differenza da quella tradizionale’’. Lo assicura il commissario europeo alla salute John Dalli, commentando con i cronisti, oggi a Bruxelles, il mancato accordo dell’ultima chance, tra il Consiglio dei ministri dell’Ue ed il Parlamento europeo – la Commissione ha fatto da mediatore – chiamati a decidere se agevolare o meno i discendenti della ‘Pecora Dolly’ e in generale l’arrivo dei cibi provenienti da animali clonati, sul tavolo degli europei.

Senza un accordo definitivo da parte dell’Ue, si azzera la proposta sul tavolo per regolamentare la clonazione alimentare e si potra’ continuare ad importare carne bovina dai partner mondiali senza controlli. Attualmente l’Ue ne importa 300mila tonnellate che rappresentano meno del 5% della produzione europea, pari a 8 milioni di tonnellate. Se la proposta fosse stata accolta – spiega Dalli – sarebbe stata introdotta l’etichettatura sulle carni bovine fresche provenienti da animali clonati, compresa la prima generazione, sia per quelli allevati nell’Ue, sia importati da Paesi terzi. Insomma ‘’un risultato deludente’’ – sottolinea il commissario alla salute – in quanto insieme alle regole legate alla clonazione, vengono azzerate anche le misure per rafforzare l’informazione dei consumatori: ad esempio, sia l’etichettatura sui nuovi prodotti (Novel Foods) importati, sia quella sugli integratori alimentari dove sono presenti nanotecnologie.