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La Tepco conferma: nell’acqua di Fukushima un tasso di Iodio-131 10mila volte superiore alla norma

1 aprile 2011 0 commenti

JAPAN EARTHQUAKE TSUNAMI NUCLEAR ACCIDENT AFTERMATHLa Tepco non poteva che confermare. Nelle falde acquifera nei pressi della centrale nucleare di Fukushima sono stati registrati valori di Iodio-131 diecimila volte superiori a quelli consentiti. Il gestore dell’impianto danneggiato dal sisma e dal conseguente tsunami sottolinea di aver dovuto effettuare nuove analisi su ordine delle autorità nipponiche per la sicurezza nucleare, poiché sussistevano dubbi sull’esattezza dei primi risultati.

Oggi, le autorità giapponesi, in collaborazione con quelle statunitensi, hanno mobilitato migliaia di militari per cercare i corpi delle vittime dello tsunami al largo delle coste: fino ad ora 16.451 persone sono considerate disperse, oltre agli 11.578 decessi confermati, secondo l’ultimo bilancio ufficiale.

I due eserciti di Tokyo e Washington hanno messo in campo 120 tra aerei ed elicotteri e 65 imbarcazioni. Le speranze di trovare sopravvissuti sono ormai nulle. “Concentreremo le ricerche sulla costa, sui delta dei fiumi e sui territori ancora ricoperti dalle acque del mare”, ha spiegato un responsabile delle Forze di difesa. Alle operazioni partecipano 17.000 soldati giapponesi e 7.000 americani, precisa il quotidiano Yomiuri. Tutta la zona compresa nel raggio di trenta chilometri dalla centrale di Fukushima non verrà perlustrata a causa delle alte radiazioni. Si stima che in quell’area vi siano circa un migliaio di cadaveri cui non è stata data sepoltura.

Intanto, l’economista giapponese Takatoshi Ito, nell’ambito del Workshop Ambrosetti a Cernobbio, ha affermato che sono pari al 5% del Pil i danni provocati in Giappone da terremoto e tsunami. Ito ha riferito che lo Stato stanzierà pre la ricostruzione una cifra pari al 10% del Pil e altrettanto arriverà dal settore privato. “Il Governo dovrà riallocare alcune poste di bilancio per spostare le risorse e destinarle alla ricostruzione”.