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Legambiente: e ora Lampedusa è a rischio cemento

3 aprile 2011 0 commenti

lampedusaDopo le ondate migratorie, per Lampedusa si prospetta ora il ”rischio deregulation, cemento e grandi opere”.

A denunciarlo e’ Legambiente, facendo riferimento alla visita nell’isola del Presidente del Consiglio Berlusconi. ”Porti franchi, cancellazione dei tributi, abolizione della burocrazia, casino’, campi da golf e una probabile gigantesca colata di cemento ai danni del territorio. E’ quello che – afferma Legambiente – potrebbe capitare ora a Lampedusa, secondo il nuovo ‘miracolo italiano’ annunciato, nel corso della sua visita, dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una serie di interventi inutili e anzi dannosi”. ”Come gia’ accaduto per l’Aquila – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – anche a Lampedusa Berlusconi ha usato la demagogia e il populismo a scapito dei reali interessi dei lampedusani, che da anni subiscono le conseguenze di una politica dell’immigrazione improvvisata e trascurata”.

Lampedusa, prosegue l’associazione, ”non ha bisogno di liberalizzare le attivita’ edilizie, ma di dotarsi finalmente di un piano regolatore che non ha mai avuto e di un piano paesaggistico che disciplini l’uso ordinato del territorio e recuperi decenni di degrado. E poi bisogna finalmente realizzare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti e del ciclo delle risorse idriche ed energetiche puntando alla sostenibilita”’.

Da Legambiente anche la denuncia di un ”business sommerso direttamente collegato all’emergenza migranti”: lo ”smaltimento di un centinaio di barconi, giunti sull’isola carichi di immigrati”. Si tratta, denuncia Legambiente, di ”una vera emergenza di cui ne’ il governo ne’ l’Amministrazione comunale si stanno occupando; un affare che ha drenato enormi risorse e che poi ha avuto un tragico epilogo nel 2008 e nel 2010, con due megaincendi dei depositi delle imbarcazioni”.