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Legambiente: Veneto regione leader per le rinnovabili

4 aprile 2011 0 commenti

fotovoltaicoNel 94% dei comuni italiani sono installati impianti da fonti rinnovabili. Sono infatti 7.661 i municipi che ospitano almeno un impianto, rilevati nel Rapporto comuni rinnovabili 2011 di Legambiente.

Erano 6.993 lo scorso anno e 5.580 nel 2009. La crescita e’ impressionante e riguarda ognuna delle fonti pulite. Sono 7.273 i Comuni del solare, 374 quelli dell’eolico, 946 quelli del mini idroelettrico, 290 i comuni della geotermia e 1.033 quelli che utilizzano biomasse e biogas.

Aumenta quindi significativamente il contributo energetico delle rinnovabili che nel 2010 ha coperto il 22% dei consumi elettrici complessivi, grazie a 200 mila impianti distribuiti nel territorio, che gia’ oggi rendono rinnovabili al 100% un numero sempre maggiore di Comuni. ”Dopo il voto in consiglio regionale che ha detto no al nucleare, il Veneto approvi finalmente – dice Michele Bertucco, Presidente di Legambiente Veneto – il piano energetico regionale e faccia una scelta definitiva per dire un chiaro no e un chiaro si’. Un no chiaro al nucleare: scelta di politica energetica costosa, dai tempi lunghi e con incognite pericolosissime per la sicurezza. E un si’ deciso alle rinnovabili, fonti che creano occupazione e ricchezza anche nel territorio veneto, che ospita il piu’ importante distretto nazionale in questo settore produttivo. Crediamo che una regione moderna come il Veneto debba porsi obiettivi all’altezza dei migliori esempi europei. Al 2020 la Germania si propone un ambiziosissimo 47% di energia da fonti rinnovabili e lo fa perche’ crede che convenga economicamente e politicamente. Con gli obiettivi tedeschi, in veneto ed in Italia non ci sarebbe bisogno del nucleare”.

“Il nostro appello – conclude Bertucco – e’ che, se il Governo latita o peggio adotta misure dannose, la Regione almeno tuteli la scelta a favore delle rinnovabili adottando un serio piano energetico regionale che investa su questa strada”. Nel frattempo, pur in assenza del piano energetico regionale, il Veneto e’ cresciuto nell’installazione delle rinnovabili e in particolar modo dei pannelli solari, diventando la terza regione per potenza installata dopo la Lombardia e a breve distanza dall’Emilia-Romagna: segno che le famiglie venete hanno capito l’importanza e la convenienza dell’energia solare, “votando” con le proprie tasche un sistema energetico diverso e dimostrando con le proprie azioni che e’ possibile. Il Veneto e’ anche la regione italiana che ha sviluppato il maggior numero di Gruppi di Acquisto Solari, che sono ormai decine grazie soprattutto all’azione di Legambiente e che hanno installato complessivamente piu’ di un MW di potenza solare Fotovoltaica e continuano a crescere.

Il Veneto e’ la prima regione in Italia per i piccoli impianti solari domestici installati e la terza come capacita’ installata complessiva, dopo l’inarrivabile Puglia e subito a ridosso dell’Emilia Romagna. Terza per l’energia geotermica e per le biomasse, mentre per l’eolico rimane al palo ma solo per  mancanza di vento. ”E’ un Veneto che lavora e che cresce quello delle rinnovabili – commenta Legambiente Veneto – e le energie rinnovabili nella nostra regione rappresentano un comparto lavorativo importantissimo. Siamo diventati, inoltre, in due anni non solo la capitale della produzione italiana del fotovoltaico, ma anche profeti in patria, con migliaia di impianti domestici e di piccola taglia installati sui tetti. E il potenziale di queste tecnologie nelle bruttissime aree artigianali e’ enorme.”

Nel Veneto si trova anche il comune italiano con la piu’ alta percentuale di energia fotovoltaica installata pro-capite. E’ San Bellino, in provincia di Rovigo. ” va fatto un distinguo pero’ in questo caso,” precisa Bertucco ” nel caso di San Bellino il dato deriva dal piu’ grande impianto fotovoltaico europeo, realizzato su terreni che per quanto definiti urbanisticamente come area artigianale, di fatto erano agricoli: senza demonizzare il fotovoltaico a terra di piccole dimensioni e di sostegno all’attivita’ agricola, a noi questo modello di grandi investimenti sul terreno non piace, crediamo che vadano privilegiati i tetti, tanto piu’ che abbiamo kmq di capannoni, spesso inutilizzati”. Menzione anche per Loreo (Ro), decimo in questa speciale classifica nazionale.