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I Nas sequestrano oltre un milione di galline ovaiole maltrattate

8 aprile 2011 0 commenti

polliOltre un milione di galline è stato sequestrato dai carabinieri dei Nas nel corso di un piano di controllo in 13 diverse strutture di allevamento di galline ovaiole presenti nelle regioni del Centro-Nord. I controlli sono stati messi a segno per verificare le potenziali conseguenze dovute a carenze nella conduzione degli allevamenti avicoli e nel settore della produzione e commercializzazione delle uova. Gli accertamenti sono avvenuti, fanno sapere i Nas, d’intesa con il ministero della Salute, per la salvaguardia della sicurezza alimentare nel settore zootecnico.

 Le verifiche, effettuate in vista della Pasqua, hanno determinato il sequestro di oltre 1.100.000 capi avicoli detenuti in stato di sovraffollamento all’interno di gabbie o comunque con modalità irregolari.

 Le violazioni più gravi sono state accertate in due allevamenti in cui il fenomeno dell’eccedenza di capi per singola gabbia era più significativo: a fronte di un’autorizzazione per la detenzione di 650.000 animali, infatti, risultavano presenti 300.000 capi in più, con uno conseguente ovvio stato di sofferenza per gli animali. Negli stessi siti sono stati inoltre riscontrati deiezioni delle galline presenti nelle gabbie superiori su quelle inferiori, con compromissione dello stato igienico-sanitario  ell’allevamento; scarsa ventilazione e illuminazione insufficiente; animali morti e detenzione di farmaci veterinari in luoghi non autorizzati.

 I carabinieri del Reparto Analisi, supportati dai veterinari delle Asl, hanno sequestrato le strutture interessate e gli animali per maltrattamento e hanno richiesto di ripristinare condizioni regolari. Ulteriori situazioni di sovrappopolamento avicolo sono state rilevate in altri allevamenti, ma in forme tali da prevedere contestazioni di tipo amministrativo tra cui il sequestro di ulteriori 110.000 galline e oltre 30.000 uova detenute in carente stato igienico-sanitario, nonché prive di documentazione attestante la provenienza. Anche in questi casi sono state interessate le autorità sanitarie per ristabilire il limite di capi previsto dalle rispettive autorizzazioni.

LAV: L’ITALIA SI ADEGUI ALLA UE. E I CONSUMATORI…..

“Il sequestro di un milione e 100mila galline effettuato dai Nas conferma che c’e’ ancora molta strada da fare per l’applicazione della direttiva europea 99/74″. La Lega anti vivisezione- Lav chiede “maggior impegno alle istituzioni affinche’ il bando delle gabbie di batteria delle ovaiole, previsto dal primo gennaio del 2012, sia rispettato, e ai servizi veterinari di controllo una vigilanza straordinaria su tutti i sistemi di allevamento in gabbia”.   La “tolleranza fin qui dimostrata” verso “la non applicazione” della direttiva e’ condizione “attivante di eventi come questo”, commenta Roberto Bennati, vicepresidente della Lav, alla notizia dell’operazione portata a termine nel centro nord Italia dai Carabinieri del reparto analisi del Comando per la Tutela della salute. 

 “Nonostante la sensibilita’ dei consumatori sia notevolmente cresciuta, con conseguente aumento di vendite delle uova derivanti da sistemi alternativi, (+238% le galline allevate con sistema biologico, +400% quelle allevate all’aperto, dal 2002 al 2008), i produttori oppongono ancora forti resistenze all’abbandono di sistemi di allevamento intensivi- prosegue Roberto Bennati, vicepresidente della Lav- i controlli dei servizi veterinari e dei Nas, cui va il nostro plauso per la brillante operazione, si confermano indispensabili per arginare l’elusione delle normative sugli allevamenti di ovaiole”.  

Ed e’ ai consumatori che la Lav rivolge l’invito a “preferire uova di galline libere, acquistando uova con il codice 0 (allevamento biologico) e il codice 1 (allevamento all’aperto) riportati in etichetta, ed escludendo sempre quelle il codice 3, relativo all’allevamento in gabbia che riguarda l’80% delle galline allevate in Italia (circa 40 milioni)”.   Per maggiori informazioni: www.gallinelibere.lav.it.