Scorie di fonderia sversate per anni nel porto di Ancona
Scarti di fonderia, scorie di fusione e materiali contenenti sostanze pericolose lavorati dall’ex Cantieri Navali Riuniti spa di Ancona, sono stati sversati per anni, illegalmente, nel porto di Ancona, in un’area del demanio marittimo sottoposta a vincolo paesaggistico.
A conclusione di un’indagine partita nel 2009 a carico di ignoti, il Corpo Forestale di Ancona ha segnalato alla procura della Repubblica i presunti responsabili della discarica abusiva e dell’inquinamento marino conseguente: sono l’ex presidente e amministratore delegato della Cantieri Navali Riuniti, B. A., 89 anni di Cesena, e A. C., 77 anni, e V. P., 67 anni, entrambi di Roma, rispettivamente presidente e direttore generale della societa’ cantieristica che ha preso il posto della Cnr spa.
Secondo molte testimonianze degli ex operai della fonderia interna alla ex Cnr (societa’ attiva dal 1936 al 1973-’74), i rifiuti sarebbero stati regolarmente rilasciati in mare, consentendo all’azienda di guadagnare terreno e anche di realizzare a costo zero una barriera di contenimento delle onde. Le leggi in materia di tutela ambientale nel corso degli anni sono cambiate (una legge del 1941 sanzionava reati amministrativi), e ora spetta alla procura stabilire se vi siano reati penali ancora perseguibili – la discarica ha prodotto un inquinamento ambientale permanente sia della spiaggia sia presumibilmente del mare – oppure se rimettere gli atti al ministero dell’Ambiente, per il risarcimento del danno ambientale. Fra gli scarti della discarica illegale anche legname e inerti provenienti da alcune demolizioni, compresa una vecchia gru da carico e scarico.