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Regione Puglia e Legambiente: assurdo trivellare alle isole Tremiti

10 aprile 2011 0 commenti

tremiti ”E’ semplicemente assurdo autorizzare una ricerca di petrolio a poca distanza dalle isole Tremiti e dal quel magnifico patrimonio ambientale che e’ la riserva marina presente”. Questo il commento del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo la lettura del decreto 126 del 29 marzo 2011, del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, e del Ministro per i beni e le attivita’ culturali, Giancarlo Galan, con il quale e’ stata autorizzata la ricerca sismica mel mar Adriatico con la tecnica dell’air gun alla societa’ Petroceltic Italia s.r.l.

 ”Trovo singolare – ha continuato Vendola – che le Regioni Molise e Abruzzo non abbiano avuto la sensibilita’, l’attenzione ed il tempo per esprimersi nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale di competenza del Ministero dell’Ambiente, nonostante le numerosissime opposizioni formali di cittadini ed associazioni dei rispettivi territori, e trovo poco istituzionale il mancato coinvolgimento delle amministrazioni della Regione Puglia nonostante l’oggettivo impatto che tale attivita’ potrebbe avere sull’intera provincia di Foggia e della provincia Barletta-Andria-Trani”.

 Vendola ha poi ricordato che ”abbiamo gia’ detto il nostro no, convinto, senza se e senza ma, e con atti formali, alle richieste della Petroceltic di cercare il petrolio nei nostri mari perche’ siamo convinti che tale attivita’ contrasta inevitabilmente con le attivita’ economiche gia’ presenti sul territorio e che trovano, nella tutela e valorizzazione delle risorse naturali, la loro ragione di essere”.   Il presidente Vendola ha anche voluto ribadire e chiarire che l’opposizione della Regione ”non e’ ideologica. La Regione ha espresso la propria negativita’ anche alla realizzazione, nella stessa area, di parchi eolici off-shore, anch’esse considerate in contrasto con la naturale vocazione del territorio”.  “E’ noto che in quell’area – ha detto Vendola – il petrolio sia di scarsa qualita’. E allora ci chiediamo perche’ autorizzare una ricerca sismica, con un mucchio di attenzioni e prescrizioni, avendo in mente, anche solo sullo sfondo, di poter avere, un giorno, trivelle che estraggono petrolio in quell’area? E perche’ ostinarsi sulla ricerca di fonti tradizionali da collocare, possibilmente, nel Mezzogiorno d’Italia? Ribadisco che noi siamo fermamente contrari a questa ipotesi di attivita’ economica nell’area – ha concluso Vendola – e la Regione sta gia’ valutando le iniziative da avviare, sul piano giuridico, per fermare questo scellerato tentativo di aggressione del nostro territorio, delle nostre bellezze, della nostra fonte di reddito duraturo e sostenibile”.

LEGAMBIENTE: IL GIOCO NON VALE LA CANDELA

”Siamo contrari perche’ e’ assurdo pensare a delle piattaforme petrolifere a pochi chilometri dal paradiso di una delle aree marine protette piu’ importanti d’Italia, perche’ noi siamo favorevoli all’efficientamento energetico, al risparmio e alle fonti alternative ma anche perche’ il gioco non vale la candela”. E’ chiarissimo il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, a proposito dell’autorizzazioneper le ricerche sul petrolio vicino alle Isole Tremiti (Foggia).  ”In generale le trivellazioni non servono. Lo abbiamo dimostrato con un dossier, ‘Texas Italia’, reso noto l’anno scorso”. Stando a dati del Ministero dello Sviluppo economico, riportati dal dossier, in Italia nel 2009 sono stati estratti 4,5 milioni tonnellate di petrolio (4 sulla terra e 0,5 off shore), il 6% dei consumi nazionali di greggio.  Per il presidente di Legambiente, ”a fronte del rischio di incidente come e’ avvenuto nel Golfo del Messico l’anno scorso, ”che significherebbe la distruzione di un patrimonio eccezionale come quello delle Tremiti, le quantita’ di petrolio estratte sarebbero non significative e non aiuterebbero il Paese a rendersi maggiormente autonomo rispetto alle  portazioni dall’estero.