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Fukushima: estesa a 30 chilometri l’area di esclusione

11 aprile 2011 0 commenti

fukushima3Alla fine le autorità giapponesi hanno deciso di estendere a 30 chilometri la zona di evacuazione attorno alla centrale nucleare di Fukushima, nel nord est del Giappone.

Certo, le autorità continuano a minimizzare e sostengono che “il rischio di importanti fughe radioattive si è considerevolmente ridotto”, come ha precisato proprio stamane il portavoce del governo Yukio Edano. Ma ammetton che “l’esposizione prolungata a pur deboli dosi di radioattività può comunque costituire un pericolo che giustifica questa misura di precauzione”. Ed è già un passo in avanti.

Attualmente l’area vietata si estende su un raggio di venti chilometri dal sito.”L’vacuazione è una cosa molto difficile – ha detto il portavoce in una conferenza stampa ritrasmessa in televisione – ma chiederemo alla popolazione interessata di andare via nei prossimi mesi”. Al momento il governo suggerisce a coloro che abitano in un raggio di 30 chilometri di non restare nell’area o di chiudersi dentro casa. Anche l’Aiea, l’Agenzia dell’Onu per il nucleare, aveva chiesto al Giappone da diversi giorni di allargare la zona di evacuazione attorno all’impianto nucleare danneggiato.

Un nuovo forte sisma (7,1) è intanto tornato a far tremare il Giappone a un mese esatto dalla tragedia dell’11 marzo. La zona colpita è sempre quella del nord-est del paese ma, nonostante la grande paura, l’allarme tsunami è rientrato e non si registano danni significativi. Le autorità giapponesi hanno revocato l’allerta tsunami che era stato diramato subito dopo il sisma, magnitudo 7.1, che ha colpito l’arcipelago giapponese alle 17,16 ora locale. Gli esperti avevano previsto onde alte fino a un metro.

L’epicentro, ad appena 10 chilometri di profondità, è stato individuato molto vicino alla centrale nucleare di Fukushima. E proprio la situazione di Fukushima aveva destato le maggiori preoccupazioni. I tecnici che lavorano nella zona sono stati evacuati e in un primo momento è saltata la corrente a tre reattori, impedendo il raffreddamento della centrale ma anche la corrente è stata velocemente ripristinata.