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Fukushima come Chernobyl: il rischio nucleare si alza a 7. Ma Naoto Kan: “La situazione si sta stabilizzando”

12 aprile 2011 0 commenti

Japan EarthquakeMentre una nuova scossa di terremoto nella prefettura di Fukushima, di magnitudo 6.3, ha costretto stamattina all’evacuazione dei lavoratori della centrale, le autorità giapponesi hanno confermato oggi di aver innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell’incidente nucleare provocato dal terremoto e dal successivo tsunami dell’11 marzo scorso in Giappone. Si tratta dello stesso grado di gravità che fu stabilito, appunto, per Cernobyl.

L’Agenzia ha comunque precisato che il livello delle emissioni radioattive registrato dall’inizio dell’incidente equivale solo al 10% di quelle misurate nel 1986 dopo la catastrofe presso la centrale situata in Ucraina. La scossa di stamattina è già la seconda di magnitudo superiore a 6 in meno di 12 ore: già nella notte era stata registrata una nuova replica di magnitudo 6,4 sulla scala Richter avvertita anche a Tokyo. Nessun allarme tsunami è stato lanciato.

Il sisma non ha provocato danni né vittime, secondo le prime informazioni fornite dai media locali. Dall’11 marzo scorso, i sistemi di raffreddamento abituali dei reattori di Fukushima sono guasti, cosa che ha comportato esplosioni e fughe radioattive nell’atmosfera e nell’Oceano Pacifico. Circa 80.000 persone sono state evacuate in un raggio di 20 chilometri attorno alla centrale. Le misure disponibili sulla radioattività della centrale di Fukushima “mostrano livelli equivalenti al livello 7”, ha dichiarato un responsabile dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. “Continueremo a sorvegliare la situazione. Si tratta di un livello provvisorio”, ha precisato l’ente ufficiale, aggiungendo che la decisione definitiva di classificare questo incidente al livello 7 sarà presa da un comitato di esperti. “In termini di volume di emissioni radioattive, le nostre stime li valutano circa al 10% di quelle emesse da Cernobyl”, ha commentato ancora l’agenzia. Questo livello 7 significa che una “grande fuga di materiale radioattivo” si è prodotto con “effetti considerevoli sulla salute e sull’ambiente”, ha spiegato ancora l’agenzia. L’ultima scossa di magnitudo 6.3 si è verificata alle 14.07 (le 07.07 in Italia) ed è stata avvertita anche nella capitale.

L’ipocentro è stato localizzato a soli 10 chilometri di profondità. Più di 400 scosse di magnitudo pari o superiore a 5 si sono verificate nella zona di Fukushima dal devastante terremoto dell’11 marzo. L’operatore Tepco ha assicurato che le pompe elettriche per raffreddare i tre reattori nucleari continuano a funzionare normalmente nella centrale Fukushima Daiichi, ma per precauzione ha sgombrato i lavoratori.

Domenica prossima, intanto, arriverà in Giappone il segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Il capo della diplomazia di Washington si recherà a Tokyo, poco più di un mese dopo il terremoto che ha devastato il paese. L’obiettivo del suo viaggio in Giappone sarà “mostrare il sostegno degli Stati Uniti” ai giapponesi e di “sottolineare l’impegno duraturo degli americani nell’alleanza”, ha precisato Toner in un comunicato.

TOKYO, LA BORSA CHIUDE A – 1,69%

La Borsa di Tokyo termina gli scambi in calo dell’1,69%, scontando le scosse di assestamento che sembrano non avere fine nel nordest del Giappone e la decisione del governo nipponico di portare a 7, allo stesso livello di Cernobyl, la gravità dell’incidente nucleare alla centrale di Fukushima n.1, causato dal terremoto/tsunami dell’11 marzo. L’indice Nikkei scivola a quota 9.555,26, con una perdita di 164,44 punti, penalizzato dalle vendite dei titoli legati a macchinari elettrici, costruttori e all’export. Lo yen, inoltre, si rafforza contro dollaro e yen, rompendo una tendenza che aveva sostenuto il recupero dei listini di Borsa.

TOKYO: “LA SITUAZIONE SI STA STABILIZZANDO”

La situazione alla centrale nucleare di Fukushima ‘’si sta stabilizzando passo dopo passo’’. Lo ha detto il premier nipponico Naoto Kan che, in conferenza stampa, ha aggiunto che ‘’le radiazioni stanno diminuendo’’.