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Piace sul web ‘l’arte del cassonetto': più di un milione di click in un anno sul sito del Museo del riciclo

12 aprile 2011 0 commenti

museo del ricicloL’arte del ‘cassonetto’ piace, soprattutto sul web. Piu’ di un milione di click con oltre 75mila contatti in dodici mesi. Questo il bilancio del primo anno di vita del Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it), il portale del consorzio Ecolight che vuole sensibilizzare su un corretto recupero dei rifiuti. Inaugurato nel febbraio del 2010, il sito ha attirato l’attenzione in media di 5mila visitatori unici al mese; dato in crescita quest’ultimo: solamente a marzo 2011 i contatti unici sono stati piu’ di 6.400. “C’e’ molta attenzione attorno al tema dell’ambiente e dei rifiuti”, osserva il presidente di Ecolight, Walter Camarda.

“Come consorzio che si occupa della gestione dei Raee, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle pile e degli accumulatori, abbiamo lanciato un progetto aperto a tutti per valorizzare le azioni di ciascuno in favore dell’ambiente, ponendo pero’ l’accento su come i normali rifiuti, quegli oggetti che normalmente destiniamo al bidone, possono invece trovare nuova forma e un nuovo utilizzo”. Tra le oltre 200 opere esposte, realizzate da piu’ di trenta artisti, ci sono vecchi elettrodomestici, parti meccaniche di utensili non piu’ funzionanti e semplici scarti trasformati in quadri, istallazioni e oggetti d’arredo. Ma anche strumenti musicali, oggetti da collezione e accessori. Non c’e’ veramente limite alla fantasia: “Ogni artista ha saputo dare vita ad un oggetto unico nel suo genere, attraverso il quale lanciare il proprio messaggio.

Denominatore comune e’ pero’ stata l’attenzione per l’ambiente e per il riutilizzo dei rifiuti”, prosegue Camarda. Per celebrare il primo compleanno e’ stata scelta un’opera di Camillo Fiore. Dopo ‘Lucetrice’, utilizzata per il lancio del Museo, viene proposta ‘NeoNtrice’: una lampada costruita utilizzando dei neon esausti, con l’inserimento di schede elettroniche provenienti da vecchi elettrodomestici. Le lampadine a basso consumo e i cosiddetti tubi al neon quando si esauriscono, non devono essere gettate nella pattumiera o nei contenitori per il vetro. Al loro interno contengono tracce di mercurio e polveri fluorescenti, sostanze dannose se disperse nell’ambiente.

Per questo quando non funzionano piu’, e’ necessario fare la raccolta differenziata di queste sorgenti luminose, restituendole nei punti vendita, quando si acquistano nuove lampadine (D.M. 65 del 18 giugno 2010 sul ‘ritiro uno contro uno’) o conferendole nei centri di raccolta dei Comuni (D.lgs. 151/05 sui Raee, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Ad oggi pero’, la raccolta delle lampadine rappresenta una quota estremamente bassa all’interno dell’intero capitolo Raee. “Basta vedere che, quanto raccolto nel 2010, ha rappresentato solamente il 13 per cento circa di quanto e’ stato immesso sul mercato l’anno precedente”, ricorda il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio.