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Allarme diossina a Pavia: tracce della sostanza rilevate in un allevamento di polli e bovini

14 aprile 2011 0 commenti

Uova alla diossina?In provincia di Pavia e’ allarme diossina, dopo che un controllo eseguito dall’Asl ha rilevato tracce della sostanza in campioni prelevati in un piccolo allevamento rurale di polli e bovini della Bassa Pavese. Si tratta del secondo episodio dopo una prima contaminazione registrata in febbraio a Parona, in Lomellina. Nell’allevamento della Bassa sono stati fatti dei test anche sul latte, ma con esito negativo. L’Asl e’ in attesa che l’Istituto zooprofilattico di Bologna comunichi i risultati dei suoi accertamenti sulle uova, che sarebbero comunque destinate al consumo familiare e non alla vendita. Intanto, le galline che le hanno deposte sono state isolate.

A sollevare il caso e’ il quotidiano ‘La Provincia Pavese’, che oggi apre proprio sulla nuova contaminazione di uova nel pollaio della Bassa dove 5 galline venivano lasciate libere di razzolare per il cortile, potendo beccare oltre al mangime anche tutto quello che trovavano sul loro cammino. Un elemento che spinge gli ambientalisti a indicare come possibile ‘indiziato’ un inceneritore di rifiuti situato anch’esso nella Bassa Pavese, a Corteolona.

“La positività per le uova e’ stata rilevata da un primo test eseguito a Pavia – spiega sulla ‘Provincia Pavese’ il direttore generale dell’Asl, Giuseppe Tuccitto – Dobbiamo attendere i risultati di analisi approfondite commissionate all’Istituto zooprofilattico di Bologna. Aspettavamo il responso una ventina di giorni fa, ma e’ gia’ passato un mese e mezzo, nonostante i nostri continui solleciti”, sottolinea il Dg. “I controlli a campione effettuati nei dintorni hanno dato esito negativo – aggiunge – ma e’ chiaro che se arrivera’ una conferma ai nostri test passeremo al setaccio di nuovo tutti gli allevamenti della zona”.

Il caso è nato perche’ “a fine 2010 – ricorda sul quotidiano locale Massimo Aguzzi, responsabile Servizio veterinario dell’azienda sanitaria pavese – la Regione Lombardia ha commissionato a tutte le Asl una batteria di 6 controlli straordinari a campione, tre sul latte e tre sulle uova, negli allevamenti rurali, quelli per autoconsumo per intenderci. I prelievi per il latte sono risultati conformi. Per le uova due su tre invece erano positivi”. Nell’articolo si osserva che “le uova, alimento particolarmente ricco di grassi, possono infatti costituire un veicolo privilegiato di contaminazione”, quindi l’esito negativo dei test sul latte “non esclude affatto la presenza di agenti contaminanti in zona”.