Home » Redazione Ecquo » Agricoltura »

Il ministro Romano: “Il ‘no’ agli Ogm è una questione di mercato: dobbiamo tutelare il made in Italy”

19 aprile 2011 0 commenti

energiarenovable_thumb“Davanti al ‘no’ agli ogm non c’e’ un totem di fronte al quale inchinarsi, ma il ‘no’ agli organismi geneticamente modificati e’ una questione di mercato”. Lo afferma il ministro delle Politiche agricole, Francesco Saverio Romano, nell’audizione di oggi in commissione Agricoltura della Camera. Come spiega, “noi abbiamo un’agricoltura che se vuole essere di qualità deve essere apprezzata nel mondo, e nel mondo c’e’ tanta gente che apprezza il no-ogm”. Per Romano, “se riusciamo preservare le nostre produzioni, amplieremo le nostre quote di mercato”. Il ‘no’ agli ogm, aggiunge poi il ministro, “riguarda ovviamente la tutela del made in Italy”.

‘’Le agroenergie sono una vera opportunita’ di sviluppo ma il tema non va affrontato a scapito del comparto agricolo – continua Romani. Mi rendo conto che c’e’ un problema di integrazione del reddito per gli agricoltori – ha aggiunto Romano – ma deve essere appunto integrativo del reddito e non sostitutivo’’. “Sulle biomasse – ha concluso Romano – non possiamo immaginare che semplici produttori o allevatori si carichino dei costi di abbattimento dei rischi ambientali, bisogna trovare dei meccanismi attraverso i quali lo Stato possa aiutarli’’.

Romani si è soffermato anche su un argomento importante: quello dei reati ambientali. “Si deve introdurre il bene della Sicurezza alimentare nel codice penale. La Ue gia’ lo stabilisce e molti Paesi lo fanno. Il furto di una mela non puo’ essere considerato più grave dell’attentato alla salute’’. La convinzione del ministro sull’opportunita’ di far rientrare i reati pertinenti la sicurezza alimentare nel codice penale deriva da tre fattori: “L’accentuarsi degli episodi criminali – ha spiegato il ministro -, la necessita’ di adeguare il nostro sistema al regolamento comunitario e la fuga di chi lede la sicurezza alimentare verso i Paesi meno attenti a difendersi”.