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Idrocarburi in Adriatico, Prestigiacomo chiede conferenza dei servizi

28 aprile 2011 0 commenti

prestigiacomoGli enti locali non vogliono le ricerche di idrocarburi in adriatico, ma il ministero dello Sviluppo Economico non molla, e il ministero dell’Ambinte cerca di coniugare le due esigenze shierandosi con Romani e cercando in ogni modo di rassicurare la popolazione.

Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, su richiesta delle istituzioni locali chiedera’ al ministero dello Sviluppo Economico la convocazione formale di una conferenza di servizi, prima della conclusione dell’iter autorizzatorio. Lo rende noto il ministero dell’Ambiente in seguito alla riunione che si e’ svolta ieri a Roma per affrontare le problematiche emerse in seguito alla concessione del parere positivo sulla valutazione di impatto ambientale su un programma di ricerche di idrocarburi in una zona di mare a largo delle coste abruzzesi, molisane e pugliesi. Prestigiacomo, che  ha incontrato Antonio Pepe, il presidente della Provincia di Foggia, gli onorevoli Carmelo Morra, Antonio Di Staso, Sabrina De Camillis, Michele Bordo, Barbara Matera, Stefano Pecorella, il commissario del Parco del Gargano e Enrico di Giuseppantonio, il presidente della Provincia di Chieti e Franco Moroni, il delegato agli affari petroliferi della Provincia di Chieti, si legge nella nota, ”ha fornito ampie rassicurazioni sulla tipologia e la qualita’ delle verifiche che sono state svolte coinvolgendo i massimi organi istituzionali in materia di tutela ambientale (Ispra)”. Gli accertamenti svolti, “corredati da autorevolissimi e rigorosi pareri tecnico-scientifici”, e’ stato ribadito dal ministro dell’Ambiente, ”sono tali da escludere qualsiasi conseguenza del programma di ricerca sull’ecosistema”. Il tentativo di rassicurare è palese.

Il ministro dell’Ambiente ha anche  sottolineato come “dallo scorso anno sia in vigore una normativa che ha modificato in senso estremamente restrittivo la disciplina dei permessi di ricerca e della coltivazione di idrocarburi. Oggi non e’ piu’ possibile richiedere permessi per zone di mare che siano a meno di 5 miglia dalla costa un limite che viene sostato a 12 miglia dal confine esterno della zona protetta ove l’area marina sia tutelata da normative nazionali o locali”. Limiti che “nel caso specifico sono stati osservati rigorosamente”. Nel corso dell’incontro e’ stato inoltre ribadito come il decreto del ministero dell’Ambiente sia una tappa dell’iter autorizzatorio che si conclude al ministero dello Sviluppo Economico. Il ministro ha infine preso atto della proposta del commissario del Parco del Gargano, Stefano Pecorella, di richiedere una riperimetrazione della zona di tutela attorno all’area marina protetta delle Isole Tremiti.