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Rinnovabili: scintille tra Romani e la Prestigiacomo

30 aprile 2011 0 commenti

prestigicomoSi apre un fronte polemico sul tema degli incentivi alle rinnovabili fra il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. In un video pubblicato su Repubblica.it, il ministro, intervenendo a un convegno a Giussano sulle ‘Prospettive di sviluppo per le aziende brianzole’, illustra ai presenti le tensioni tra i due ministeri e non ricorre a mezzi termini riferendosi alla collega dell’Ambiente: ”Se quella matta della Prestigiacomo – si sente nella registrazione video – non mi fa incazzare anche oggi…”.  Ad un tentativo di tranquillizzarlo da parte degli altri relatori, il ministro spiega di usare questi termini perche’ ”sono un po’ arrabbiato, veramente, non ci ho dormito la notte”. Il tema centrale e’ il varo del quarto conto energia, la cui firma e’ stata ulteriormente rinviata.  

Dallo staff del ministro si cerca di metterci una pezza. Sa sapere che quelle utilizzate da Romani sono ”espressioni colorite e nulla più”, visto che i rapporti fra i due colleghi ”sono ottimi”. Non si tratta quindi ”assolutamente di un attacco personale” da parte del ministro dello Sviluppo alla collega dell’Ambiente. Uno sfogo, semmai.

Potrebbe essere il consiglio dei ministri della prossima settimana o una riunione a Palazzo Chigi a dirimere la ‘querelle’ tra ministeri nata in merito al decreto sul quarto conto energia: il passaggio in sede di governo, nel cdm o con una riunione ad hoc, sarebbe allo stato l’unico modo per superare lo scontro nato tra il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sulla modalita’ di concessione degli incentivi.

 Al centro della contesa tra i due colleghi di governo e di partito, figura in primis (anche se non solo) proprio la modalita’ di concessione degli incentivi per la produzione di energia rinnovabile.  Il Ministero dello Sviluppo, in sintesi, vuole che l’incentivo sia legato all’entrata in esercizio dell’impianto, quello dell’Ambiente invece si pronuncia per la concessione alla fine dei lavori. Il che a giudizio di Romani lascerebbe spazio anche alle autocertificazioni non veritiere, senza contare, ”che l’obiettivo del provvedimento e’ aumentare l’energia prodotta e l’entrata in esercizio dell’impianto e’ l’unica cosa certa e certificabile”, come ha spiegato ai suoi collaboratori.  A questo punto, e salvo sorprese, la divergenza puo’ essere sciolta solo in sede di governo, entro la prossima settimana: o martedi’ o venerdi’ sara’ convocato il consiglio dei ministri, dove peraltro il provvedimento non avrebbe la necessita’ di passare essendo un decreto intergovernativo. E’ molto probabile che se il cdm si riunira’ venerdi’, il nodo sara’ affrontato in precedenza in una riunione a Palazzo Chigi. Se invece la riunione dei ministri avra’ luogo martedi’ si puo’ pensare che se ne discuta direttamente in quella sede.