Home » Redazione Ecquo » Apertura, Mare »

Il pesce made in Italy? E’ già tutto esaurito.

2 maggio 2011 0 commenti

COREY ARNOLD / OCEAN2012

COREY ARNOLD / OCEAN2012

È ufficiale: dal 30 aprile scorso il pesce italiano non basta più. Le risorse ittiche del nostro mare non soddisfano il fabbisogno nazionale e la ragione è piuttosto semplice: preleviamo a un ritmo che non consente alle specie di riprodursi. I consumi aumentano, le flotte pescherecce sono diventate incredibilmente potenti e il ‘mare nazionale’, che a un primo sguardo sembrerebbe inesauribile, si svuota. Per il Mediterraneo basta un dato: il 54% dei 46 stock ittici esaminati è sovrasfruttato.

 A lanciare l’allarme sono Nef (the new economics foundation) e Ocean 2012 con il dossier Fish Dependence Day: la crescente dipendenza dell’UE dal pesce proveniente da acque non-europee, i cui dati rivelano che in Italia si consuma la stessa quantità di pesce del 1999, nonostante le catture siano molto diminuite, costringendo a un aumento dell’importazione del 37%. Nelle prossime settimane diversi Stati Membri dell’UE raggiungeranno il loro “Fish Dependence Day”, il giorno della dipendenza dal pesce importato. Portogallo e Germania lo hanno già ‘celebrato’ rispettivamente il 26 e 27 aprile; presto toccherà a Spagna, 8 maggio, Francia, 13 giugno, Gran Bretagna il 16 luglio.

COREY ARNOLD / OCEAN2012

COREY ARNOLD / OCEAN2012

 

La media suggerisce che tutta l’Unione Europea avrà esaurito le sue riserve di pesce il 2 luglio, con una settimana di anticipo rispetto al 2010. Che da quella data si incomincerà, dunque, a importare da altri mari per fare fronte al fabbisogno dei consumatori, col risultato che le potenti flotte europee, pescando sempre più al di fuori delle acque comunitarie, eserciteranno una pressione sugli stock ittici presenti in quelle acque e sulle comunità che dipendono dalle attività di pesca.

 

COREY ARNOLD / OCEAN2012

COREY ARNOLD / OCEAN2012

In altre parole l’Ue esporterà sovrasfruttamento a partire dal 2 luglio. Dal 2000, il Fish Dependence Day dell’UE arriva sempre prima nell’arco dell’anno,  attualmente quasi un mese prima, dimostrando un livello sempre crescente di dipendenza dai prodotti ittici importati.

“L’UE aveva la più grande zona di pesca al mondo, ricchissima tra l’altro,  ma non è riuscita a gestirla responsabilmente. Per soddisfare la sempre maggiore richiesta di pesce, è aumentato il sovrasfruttamento in altre parti del mondo – ha dichiarato Serena Maso, coordinatrice nazionale di OCEAN 2012 – Ripristinare la salute degli stock ittici europei, pescando secondo criteri di sostenibilità e consumando solo prodotti ittici pescati in sicurezza, è il miglior modo per porre fine a questo trend disastroso”.

 

COREY ARNOLD / OCEAN2012

COREY ARNOLD / OCEAN2012

 

L’Unione Europea varerà una  della Politica Comune della Pesca nel 2013. Troppo tardi? Forese no. Capovolgere lo stato delle cose è dunque possibile e ci si augura di poter presto dedicare al pesce made in Italy una festa dell’Indipendence Day.