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Wwf: “Il nucleare è destinato a morire”

3 maggio 2011 0 commenti

no-al-nucleare“Il nucleare e’ destinato a morire”. A suffragare la convinzione del Wwf sul declino dell’energia atomica nel mondo e’ il report 2010-2011 del Worldwatch Institute sullo stato dell’industria nucleare mondiale intitolato ‘L’energia nucleare in un mondo post-Fukushima’.

“Secondo il Worldwatch Institute- spiega Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf- l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente gia’ dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti”. Un trend “confermato anche dai dati piu’ recenti- segnala Midulla- all’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi, 8 in meno rispetto al massimo storico di 444 reattori nel 2002”.

A partire da quest’anno, quindi, “quasi 10 anni prima dell’incidente della centrale Fukushima, i reattori avviati sono stati 25, mentre quelli spenti 32, compresi i 6 dell’impianto giapponese ed esclusi i 7 chiusi ‘provvisoriamente’ in Germania dopo gli eventi del Giappone e che secondo il report e’ improbabile che saranno ripristinati”. Per quanto riguarda la produzione mondiale di elettricita’ dall’energia nucleare, “nel 2009- si legge nel documento – gli impianti hanno prodotto 2.558 TeraWattora, registrando un calo di 103 TWh (circa il 4%) dal 2006”.

A dispetto delle critiche rivolte in Italia nei confronti dei finanziamenti pubblici alle energie rinnovabili, lo studio del Worldwatch Institute ‘L’energia nucleare in un mondo post-Fukushima’ citato dal Wwf, “evidenzia che invece in ambito mondiale, secondo i dati dell’Agenzia internazionale dell’energia, dal 1986 il nucleare ha ricevuto finanziamenti pubblici 5 volte maggiori rispetto alle rinnovabili per il settore Ricerca e Sviluppo”, denuncia Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf.

Il Worldwatch Institute insomma “smentisce chi vuole reintrodurre il nucleare in Italia a scapito delle energie rinnovabili e all’insegna di un presunto ‘rinascimento dell’atomo’– dice Midulla- una favola che, sulla base delle cifre fornite dal prestigioso istituto di Washington DC, risulterebbe invece per il paese un pessimo investimento economico-finanziario, oltre che un attentato alla sicurezza dei cittadini che ora rischiano di essere scippati persino della possibilita’ di esprimersi con il voto referendario del 12 e 13 giugno sul ritorno del nucleare in Italia”.