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Rinnovabili, Cdm approva il nuovo decreto. Ma 150 aziende annunciano ricorso

5 maggio 2011 0 commenti

solareVia libera del Consiglio dei ministri all’accordo tra i ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e dello Sviluppo economico, Paolo Romani sul decreto per le fonti rinnovabili, atteso entro fine aprile. Il provvedimento passera’ ora alla firma dei ministri competenti.

Secondo le ultime modifiche, gli incentivi saranno erogati al momento dell’allacciamento

Sul decreto interministeriale sulle rinnovabili c’è stata una “discussione” ma oggi il testo è stato “condiviso” con il ministro dell’Ambiente, Stefania prestigiacomo. A sostenerlo il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, al termine del consiglio dei ministri.

“Abbiamo condiviso con la Prestigiacomo questo decreto interministeriale e firmato il decreto sul fotovoltaico. Era obbligatorio per noi fare un decreto che desse stabilità” e questo decreto “darà competitività ed economicità” al settore. “C’è stata una mediazione tra tantissimi interessi. L’impressione è che questo strumento sia di mediazione assoluta”.

MA 150 AZIENDE ANNUNCIANO AZIONE COLLETTIVA

Ma le imprese del settore sono sul piano di guerra. Centocinquanta aziende hanno affidato a SOS Rinnovabili il compito di avviare un`azione legale collettiva contro il decreto Romani e, di conseguenza, contro il Quarto Conto Energia che ha da poco ricevuto il via libera del Governo.

Il primo ricorso, anticipa SOS Rinnovabili, verrà presentato alla Corte di Giustizia Ue, “perché il decreto del 3 marzo scorso – così come il Commissario all`energia Oettinger ha sottolineato in una lettera inviata al ministro Romani – non recepisce la direttiva europea che prevede lo sviluppo delle rinnovabili, ma anzi limita la crescita delle energie dal Sole”.

La seconda azione già studiata dall`associazione “sarà invece avviata nei confronti del TAR. E non è improbabile che si finisca davanti alla Corte costituzionale: perché il provvedimento danneggia le aziende che, pur avendo rispettato le norme di legge vigenti, avranno un diverso trattamento a livello di tariffe incentivanti”. Secondo l`associazione, nata sul web e promotrice di numerose iniziative di contestazione al decreto, in lista ci sarebbero poi ulteriori azioni risarcitorie: “Un ricorso alla Corte dei Conti perché il decreto espone lo Stato al rischio di esborsi pesanti; e, infine, una segnalazione all`Antitrust: il provvedimento emanato dal governo falsa i termini della concorrenza, avvantaggiando i grandi gruppo oligopolistici”. La proposta di portare la questione in tribunale è stata lanciata da SOS Rinnovabili solo ieri, nel corso del Solar Expo di Verona: “In un solo giorno abbiamo avuto mandato da 150 aziende e raccolto i fondi per dare il via all’azione legale collettiva”.