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Spiagge privatizzate per 90 anni: l’Emilia Romagna si schiera. Errani: “Qui, mai”

7 maggio 2011 0 commenti

spiaggiaRomagnaVasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna, boccia senza appello il “decreto sviluppo” del Governo nei capitoli turismo-concessioni balneari e ritiene che di questo passo si rischiera’ grosso. “Con questo spot _ attacca il Governatore _  Berlusconi e’ arrivato a un livello cui non sarebbe giunto nemmeno Lukashenko. Quello del Governo e’ stato un atto unilaterale, un bel pallone gonfiato in vista delle elezioni del 15-16 maggio. Io dico che la Regione Emilia Romagna si mettera’ di traverso per difendere gli operatori: nelle nostre spiagge non arriveranno i potenti“.

Dopo la presa di posizione ieri dell’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci, Errani interviene sul tema nel corso di una conferenza elettorale a Rimini, al fianco del candidato sindaco del centrosinistra Andrea Gnassi e con il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani.   “Occhio, rischiamo. L’Italia ha in corso una procedura d’infrazione europea, il Governo si e’ impegnato a rispondere entro il 2015 con una norma che tolga l’automatismo nel rinnovo delle concessioni. Ieri l’Unione Europea ha detto al Governo ‘cosa state facendo’. Che poi la Brambilla nell’intervista al ‘Carlino’ dica ‘e’ tutto ok’- sferza Errani- mi inquieta ancora di piu'”.  Il governatore pesa le parole nell’incontro riminese: “Sapete per me quanto sia importante il turismo. Mi dispiace che per il turismo si faccia propaganda, finche’ sara’ cosi’ noi andremo indietro e non avanti. Il Governo non ha dotato l’Enit nemmeno delle risorse per pagare i costi gestionali, il personale. Cosi’ si rischia un danno grave per gli operatori e per l’ambiente: con queste invenzioni da ‘Mago Zurli”- attacca Errani- le aste e i bandi non si affrontano”.
 Il presidente della Regione Emilia Romagna ha qualcosa da dire anche sul fronte del federalismo, l’alveo in cui dovrebbero collocarsi le norme in questione: “L’ho detto ai ministri Fitto e Calderoli l’altro giorno: se il federalismo e’ questo, fermatevi e fate un passo indietro. E’ meglio il centralismo di questo federalismo. I passi del testo di legge in cui parla di ‘oneri gestiti dall’agenzia delle Entrate’ sono inaccettabili”. Errani, insomma, crede che servirebbe una bella sterzata: “Io ho in mente due parole chiave per questo Paese. Responsabilita’, perche’ non possiamo viaggiare nell’insostenibile leggerezza dell’essere o vedere dei ministri che di fronte al tricolore si buttano sotto il tavolo, e serieta’. Da tutte e due bisogna ripartire”.