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Nell’anno delle foreste il Wwf vuole salvarne tre in Italia

9 maggio 2011 0 commenti

boscoNell’Anno internazionale delle Foreste, prende il via la grande raccolta fondi del Wwf ‘Una nuova oasi per te’ (fino al 29 maggio al numero 45507) per salvare tre boschi
italiani di grande valore naturalistico e allo stesso tempo gravemente minacciati: i Boschi di Marzagaglia in Puglia, dove querce rare, ulivi secolari, vigneti e masserie sono inframmezzati da strade e minacciati da tagli, pascoli e incendi; un’area prossima alla Riserva naturale di Valpredina, sulle Prealpi bergamasche, un cuore verde di roverelle e carpini dove nidificano oltre 50 specie di uccelli, che oltre a essere mira dei bracconieri e’ minacciata dall’ampliamento delle aree di caccia circostanti; il bosco umido di Foce dell’Arrone, sul litorale laziale, che e’ sopravvissuto all’urbanizzazione devastante dell’area ed e’ uno degli ultimi esempi di com’era un tempo la costa tirrenica., che e’ sopravvissuto all’urbanizzazione devastante dell’area ed e’ uno degli ultimi esempi di com’era un tempo la costa tirrenica. Testimonial d’eccezione della campagna l’attore Luca Argentero, che per lo spot dell’iniziativa lancia il suo appello da un fantastico bosco animato in 3D, in cui gli alberi tagliati dall’uomo ritornano in vita grazie al contributo di tutti.

 Quest’anno il Wwf ha deciso infatti di dedicare all’Anno delle Foreste e ai boschi italiani la tradizionale festa delle Oasi, che domenica 22 maggio aprira’ gratuitamente al pubblico le oltre 100 aree protette dall’Associazione. “Un’occasione per scoprire l’importanza delle foreste a livello globale- ricordano gli ambientalisti- patrimonio indispensabile alle nostre vite e sempre piu’ minacciato, ma anche per dare un aiuto concreto a preziosi boschi italiani non ancora protetti.

 “Nel mondo ogni anno vengono distrutti 13 milioni di ettari di foreste naturali e, considerando una riforestazione pari a 7,8 milioni di ettari (che pero’ ha valori di biodiversita’ non comparabili ai boschi maturi perduti) la perdita netta e’ di circa 5,2 milioni di ettari- ricorda il Wwf- tanto che se non si interviene subito e si procede su questa strada, oltre 230 milioni di ettari di foresta, pari a piu’ di mezza Europa, scompariranno entro il 2050″.   Ma perdere queste foreste “vorrebbe dire perdere un patrimonio indispensabile per le nostre vite, perche’ sono alla base degli equilibri climatici ed ecologici del nostro Pianeta, garantiscono aria e acqua pulita, ci difendono dal dissesto idrogeologico, offrono materie prime e posti di lavoro”. In Italia, “gli oltre 10,6 milioni ettari di boschi, insieme alle migliaia di specie che vi abitano – come lupi, orsi, rapaci, istrici, picchi, caprioli, ghiri, tassi, testuggini, anfibi come ululoni dal ventre giallo e salamandrine dagli occhiali, oltre a una grande varieta’ di invertebrati – devono fare i conti con gli incendi, che distruggono ogni anno circa 50.000 ettari di aree boscate, il consumo del suolo, che negli ultimi 15 anni ha divorato 3,5 milioni di ettari di territorio (poco meno di Lazio, Umbria e Abruzzo insieme), il degrado e il bracconaggio, che ogni anno ferisce o uccide migliaia di animali comprese specie rare e a rischio estinzione”. Tanto che sebbene i boschi occupino “il 34,7% del nostro territorio, solo una piccola parte non ha conosciuto la mano dell’uomo e puo’ essere considerata ‘di qualita””.