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Protesta contro radar nell’Iglesiente: i cittadini occupano

10 maggio 2011 0 commenti

radarNiente informazioi sul rischio elettrosmog? E allora, hanno detto i cittadini, occupiamo tutto.

Clamorosa azione di protesta questa mattina lungo la costa di Fluminimaggiore, nell’Iglesiente, da parte del comitato che si oppone alla realizzazione di un radar della Guardia di Finanza. Una quarantina di cittadini e alcuni membri del comitato hanno occupato l’area dove dovrebbe essere installata l’apparecchiatura.

Il presidio con bandiere e striscioni, hanno annunciato gli organizzatori della protesta, rimarra’ a oltranza per impedire che proseguano i lavori di sbancamento. Il blitz di stamane ha impedito alla ruspa che stamane avrebbe dovuto operare nella zona di entrare nel cantiere. Sul posto intervenuti i carabinieri e la guardia di finanza ma non si sono segnalati disordini. Gli abitanti di Fluminimaggiore che si oppongono alla realizzazione del radar sabato scorso, nel corso di un’affollata assemblea nel salone del centro culturale di via Asquer, hanno dato vita al comitato “No radar a Muru Biancu”.

La contestazione e’ nata spontaneamente alcune settimane fa quando e’ stato notato lo sbancamento su una collina tra Portixeddu e Capo Pecora. Gli abitanti di Fluminimaggiore, che hanno avuto notizia solo recentemente di una conferenza dei servizi nella quale tra gennaio e febbraio e’ stato dato il via libera alla realizzazione della struttura, lamentano l’assenza di precise notizie notizie su eventuali rischi per la salute e sull’impatto paesaggistico dell’intervento.

I tentativi di ottenere informazioni sulle dimensioni del radar non hanno finora avuto successo, fanno saper alcuni componenti del comitato. Da qui la decisione di avviare l’iniziativa di protesta e l’occupazione dell’area destinata ad ospitare il radar. Quello in programma a Capo Pecora – si legge sul sito web del movimento “no radar” che ha anche organizzato una petizione on line al ministero dell’Ambiente contro i radar sulla costa occidentale della Sardegna – e’ uno dei cinque di produzione israeliana che i dovrebbero essere installate su altrettanti promontori lungo la costa. I siti individuati, oltre a quello di Capo Pecora, sono a Capo Sperone nell’isola di Sant’Antioco, Punta Foghe nel territorio comunale di Tresnuraghes, Capo Falcone a Stintino e Punta Scomunica all’Asinara.