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Coldiretti: nel Nord è allarme siccità. Meno 75% nell’ultimo mese

11 maggio 2011 0 commenti

Le anomalie di temperatura nel marzo 2011. In rosso, le aree piu calde. (Fonte: NOAA)

Le anomalie di temperatura nel marzo 2011. In rosso, le aree piu calde. (Fonte: NOAA)

E’ allarme siccita’ nel nord Italia dove e’ caduta nelle diverse regioni dal 75 per cento al 100 per cento di pioggia in meno nell’ultimo mese, durante il quale si sono peraltro registrate temperature superiori dai 2 ai 4,5 gradi centigradi rispetto alla media.

E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Isac – Cnr nel mese di aprile, che registrano il forte scostamento delle temperature e della piovosita’ dal periodo 1970-2000 preso come riferimento. Il mese di aprile 2011 e’ stato il quarto piu’ caldo degli ultimi 210 anni, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Isac – Cnr relativi all’intera penisola.

Dopo un autunno ed un inverno piovosi, la primavera – sottolinea la Coldiretti – e’ stata fino ad ora particolarmente asciutta in tutto il nord dove in alcune zone addirittura non piove da quasi un mese e mezzo. La situazione si sta facendo drammatica nelle campagne dove sia le nuove piantine che i germogli sono imprigionati fra le croste si terra secca con , mentre i trattori lavorano in mezzo a nuvole di polvere. E preoccupazioni si hanno anche per il prossimo trasferimento degli animali in alpeggio nei pascoli inariditi per la mancanza di pioggia. Se va avanti cosi’ e non ci saranno cambiamenti sostanziali nelle condizioni meteo – spiega la Coldiretti – si rischia di avere perdite importanti sia sul mais che su altri cereali come frumento, l’orzo e il riso. Lo stesso problema riguarda anche le coltivazioni orticole come il pomodoro e le patate. In alcuni casi si e’ gia’ dovuto ricorrere all’irrigazione di soccorso per far nascere i semi non germinati o per portare sollievo alle coltivazioni, in un periodo in cui solitamente non si irriga, con problemi di disponibilita’ idrica e forti aumenti dei costi di produzione.

Per salvare le colture e’ necessario che arrivi presto la pioggia e che cada in maniera costante, duratura e non troppo intensa. L’acqua per essere di sollievo alle piante deve infatti riuscire a penetrare i primi 5-7 centimetri di strato superficiale di terreni che sono in questo momento particolarmente asciutti ma i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiche’ – continua la Coldiretti – i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo.

Il problema della siccita’ sta interessando altri paesi europei come la Francia dove gli agricoltori sono in apprensione per le coltivazioni di cereali e si temano gravi perdite nei raccolti ma la mancanza di pioggia – conclude la Coldiretti – interessa anche la Gran Bretagna mentre in alcune zone del Belgio e dei Paesi Bassi e’ stato addirittura vietato di accendere fuochi nei boschi per il pericolo incendi.