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Tremonti: “Delle spiagge non me ne frega un tubo. Contano i distretti turistici”

14 maggio 2011 0 commenti

tremonti2“Per lo sviluppo abbiamo fatto un decreto l’altro giorno ed e’ per certi aspetti pittoresco quanta attenzione sia stata data al tema delle spiagge. E ora posso dire che delle spiagge non me ne frega un tubo”. E’ quanto affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti  intervenendo al convegno ‘Crescere tra le righe’ organizzato al Borgo La Bagnaia dall’Osservatorio permanente Giovani – Editori. 

“Quello che e’ importante _ ha spiegato il ministro _sono i distretti turistici, che sono fondamentali per il paese“. Poi il ministro ha ricordato come nel recente decreto per lo sviluppo varato dal governo “i distretti industriali sono in campo”, lamentando come alcuni aspetti innovativi siano stati ignorati: “voglio solo ricordare ad esempio che c’e’ il credito d’imposta per la ricerca e c’e’ credito d’imposta per chi assume nel Sud”.

 

FAI E WWF: SI OCCUOPI DELL’EVASIONE FISCALE DEGLI STABILIMENTI

“Il Ministro Tremonti dice che delle spiagge ‘non me ne frega un tubo’ mentre invece dovrebbe, visto i pochi soldi che lo Stato incassa per le concessioni demaniali e vista l’altissima evasione fiscale degli stabilimenti balneari“. Lo sottolineano il Fai e il Wwf, tonrando sulle polemiche per il decreto sulle concessioni delle spiagge. “Gli incassi dell’erario per le concessioni demaniali relative alle spiagge nel 2009 – sottolineano le associazioni – sono stati di 103 milioni di euro, un’inezia se si considera che gli stessi gestori dichiarano incassi per circa 2
miliari di euro e se si considera che alcune stime attendibili ritengono che gli introiti reali siano addirittura 5 volte superiori. Infatti non tutti sanno che gli stabilimenti balneari per i servizi in
concessione (ombrelloni, lettini e cabine) non sono tenuti allo scontrino fiscale ma a una rendicontazione quotidiana che avviene a fine giornata rendendo praticamente impossibile ogni controllo. La
prova provata degli alti introiti consiste anche nel fatto che molti stabilimenti subappaltano la gestione dei servizi ristoro il che significa che a guadagnare sono due distinti soggetti, il titolare della
concessione e il gestore della ristorazione. Insomma considerando 18 milioni di metri quadrati di spiagge in concessione lo Stato incassa 50 centesimi per metro quadro al mese. Introiti -concludono Fai e Wwf – tutti a vantaggio dei privati e forse su questo il ministro Tremonti, che per la verita’ aveva tentato un aumento dei canoni di concessione, dovrebbe tornare ad occuparsene”.