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Acqua. Consulta: Inammissibile il riscorso del comitato Election Day

16 maggio 2011 0 commenti

imagesCA309ALRLa Corte costituzionale ha giudicato “inammissibile” il ricorso per conflitto di attribuzione promosso dal Comitato promotore per il Si’ ai referendum per l’Acqua Pubblica nei confronti del Consiglio dei ministri “per mancanza del requisito oggettivo”.

In merito al mancato accorpamento del referendum con le elezioni amministrative, si legge nella sentenza redatta dal giudice costituzionale Sabino Cassese, “le situazioni considerate ‘eccezionali’ dal comitato promotore sono in realta’ circostanze ordinarie e, in ogni caso, riferibili a situazioni ‘esterne’ o di contesto: esse non incidono direttamente sul diritto di voto referendario e non ne precludono l’esercizio”.

E dunque “in assenza di tali oggettive situazioni di carattere eccezionale, il mancato accorpamento dei referendum con le elezioni amministrative di per se’ non agevola, ma neppure ostacola, lo svolgimento delle operazioni di voto referendario e non e’ suscettibile di incidere sulle attribuzioni costituzionalmente garantite del comitato promotore”.

Nell’ordinanza di rigetto (n. 169), inoltre, si sottolinea che “quanto al presunto contrasto della scelta governativa con il principio di buon andamento, occorre osservare che, in assenza di situazioni oggettive di carattere eccezionale, nella fissazione della data del referendum spetta al governo, nell’ambito della cornice temporale definita dalla legge, ‘la valutazione dei possibili interessi coinvolti’, tra i quali rientra anche quello al contenimento della spesa”.

Insomma, conclude la sentenza, “assorbita ogni altra questione, il ricorso per conflitto di attribuzione e’ inammissibile per mancanza del requisito oggettivo”.