Home » Redazione Ecquo » Apertura, energia, Politiche »

Nucleare: in Sardegna vittoria schiacciante del sì. Contro il nucleare il 97,1%

16 maggio 2011 0 commenti

nuclereE’ una vera Caporetto per i sostenitori dell’atomo. Nel referendum consultivo in Sardegna i SI’, che manifestano la contrarieta’ alle centrali, raggiungono il 97,14%, mentre i NO si fermano al 2,85%. Le percentuali sono riferite a 1808 sezioni scrutinate sulle 1820 complessive, in base alle comunicazioni pervenute dai Comuni direttamente al Servizio elettorale della Direzione generale della Presidenza della Regione

Quanto all’affluenza ai seggi, ha votato il 59,34 per cento degli aventi diritto (877.982 sardi). Il dato definitivo è stato comunicato dai Comuni direttamente al Servizio elettorale della direzione generale della presidenza della Regione. In provincia di Cagliari si è recato alle urne il 61,39% degli elettori, nel Nuorese il 59,12%, nell`Oristanese il 57,83%, nel Medio Campidano il 61,59%, nella provincia di Carbonia-Iglesias il 65,91%, in provincia di Sassari il 59,34%, in Ogliastra il 58,67% e nella provincia di Olbia-Tempio il 56,73%.

WWF: SPAZZATO VIA UN INCUBO

“La popolazione sarda e’ andata a votare contro il nucleare e i SI sono stati quasi unanimi, con percentuali che sfiorano il 100% delle schede scrutinate, e facendo
registrare un’affluenza di circa il 60%, stando alle prime stime. Si tratta di un vero e proprio plebiscito che spazza via dall’isola l’incubo nucleare. Se qualcuno voleva la dimostrazione che i cittadini
non vogliono ritornare all’atomo, il segnale e’ arrivato fortissimo e chiaro. Ora l’incubo nucleare va abbandonato, insieme ai trucchetti per riproporlo tra due anni: gli italiani hanno il diritto di votare al referendum del 12 e 13 giugno per spazzare via davvero ogni velleita’ di riaprire le centrali. Chiediamo pertanto che i cittadini finalmente siano adeguatamente informati”. Cosi’ Stefano Leoni,
presidente del Wwf Italia, commentando i risultati del referendum consultivo in Sardegna per escludere il ritorno al nucleare.
“Il risultato del referendum in Sardegna e’ andato ben oltre le aspettative. Siamo certi che questo risultato sarebbe analogo in tutte le Regioni se si votasse sulla collocazione delle centrali. Di
questo i legislatori e il Governo non possono non tener conto, rispettando la volonta’ popolare e chiudendo definitivamente con il ritorno al nucleare che non solo mette a rischio la sicurezza, la salute e l’ambiente, ma ci sta facendo perdere tanto tempo e denaro”.

CAPPELLACCI (PDL): FIERO DI QUESTO RISULTATO

“Sono felice e fiero di questo risultato, di questa grande prova dei sardi. Sono fiero della coesione della Sardegna capace di dare una prova di unita’ di fronte a una
scelta da cui dipende il nostro futuro
“. Il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha commentato cosi’ l’affluenza record e la schiacciante vittoria del Si al referendum sul nucleare in Sardegna. Un dato _ ha sottolineato il capo dell’esecutivo _ che e’ andato oltre ogni aspettativa e rappresenta un record rispetto alle piu’ recenti consultazioni referendarie. Nel sottolineare “il contributo positivo dell’abbinamento con le elezioni amministrative”, Cappellacci si e’ augurato che questo risultato “sia l’inizio di una stagione diversa in vista delle scelta strategiche per l’isola”. Il presidente della Regione ha piu’ volte messo in evidenza l’esigenza di “superare gli steccati davanti agli obiettivi di primaria importanza per l’isola” tra cui ha elencato le infrastrutture, il federalismo, la vertenza entrate e i trasporti.   Tornando sul risultato del referendum, il governatore ha rimarcato come ora “si giochi la partita del modello alternativo che deve puntare sul progetto di ‘Sardegna CO2.0′ che si articola in diverse direttrici a partire dall’aspetto educativo e culturale per poi arrivare a modificare le fonti di approvvigionamento con le rinnovabili che devono arrivare al 40%, mentre un 30% dovra’ venire dal metano, un 10% dal carbone pulito e solo un 20% da fonti tradizionali”

PES (PD): DA SARDEGNA SCHIAFFO A BERLUSCONI

“Il clamoroso trionfo del SI al referendum regionale contro il nucleare, con un quorum che ha superato la soglia del 33 per cento, e’ una bella vittoria per la Sardegna e
per i sardi che hanno saputo, forse per la prima volta in maniera cosi’ compatta e massiccia, esprimersi in difesa della propria terra”. Lo dice Caterina Pes, deputata sarda del Pd. “Questa e’ la
vittoria da cui dobbiamo ripartire per mettere al centro delle nostre politiche l’ambiente e lo sviluppo sostenibile- prosegue Pes- uno splendido segnale al governo di centrodestra sulla politica
energetica che deve puntare sulle fonti rinnovabili e lo deve fare in maniera saggia e oculata”. E allora, “possiamo, per una volta, essere la bussola per l’Italia intera, che potrebbe essere chiamata
alle urne il 12 e 13 giugno per il referendum abrogativo sul nucleare”.  Pero’, “a sporcare questo giorno di festa sono le scorrette dichiarazioni del presidente della Regione Ugo Cappellacci, che sta maldestramente tentando di appuntare i meriti della vittoria al bavero della sua giacca, scopertosi tardivamente un ribelle rispetto alle scelte calate dall’alto- denuncia Pes- sia coerente fino in fondo, il governatore Cappellacci, e faccia la pace con se stesso. Sia coerente, perche’ a farci rivivere l’incubo del nucleare e’ stato il suo centrodestra, e’ stato il suo leader Silvio Berlusconi, che non meno di alcuni giorni fa ha dichiarato che il ritorno al nucleare in Italia era tutt’altro che tramontato e adesso e’ troppo facile salire tutti insieme sul carro del vincitore”.

COMITATI ANTINUCLEARI: ABBIAMO STRAVINTO E ADESSO VOGLIAMO IL REFERENDUM NAZIONALE

“In Sardegna “il `no` al nucleare ha stravinto: un segnale chiaro a chi pensa che gli italiani si faranno prendere per il naso. E’ una vittoria eclatante e non solo per i cittadini dell`isola. Ogni italiano voterebbe allo stesso modo. Il Parlamento nazionale, che domani si appresta a decidere sul finto stop al nucleare proposto dal governo, ne prenda atto”. In una nota le oltre 80 associazioni del comitato `Vota Sì per fermare il nucleare` esultano all`esito del referendum consultivo in Sardegna: “Un risultato eclatante vista la scarsissima presa degli ultimi referendum. E tanto più forte perché arriva dopo mesi di disinformazione e boicottaggio sul nucleare”. Il comitato sottolinea la portata del voto: “In Sardegna il quorum è stato calcolato sul totale degli aventi diritto al voto, circa 1.480.000 persone. Solo il 25% dei quali è stato interessato anche dalle amministrative (93 comuni su 377). Segno che il no degli italiani al nucleare vince anche sui trucchetti come il mancato accorpamento alle amministrative – che ci costa 400 milioni di euro circa – e la disinformazione: dalla moratoria sulle centrali al regolamento Rai approvato con un mese di ritardo fino al finto stop in discussione domani alla Camera”. Proprio ai deputati le associazioni rivolgono un appello: “Non si prestino alla presa in giro contenuta nel decreto omnibus: non basta mettere in pausa il nucleare, bisogna cancellarlo e aprire le porte ad un futuro libero da scorie e radiazioni”.