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Sconti di pena ai bracconieri, insorgono gli animalisti

19 maggio 2011 0 commenti

aironeUccidi un animale protetto? Non è così grave. Un incredibile decreto legislativo che al momento e’ all’esame, per un parere, delle commissioni Giustizia, Ambiente e Politiche Ue, potrebbe, se approvato, ridurre le pene per i bracconieri. E cosi’, per esempio, uccidere un animale in via d’estinzione ‘costera’ meno’, sia da un punto di vista pecunario che detentivo.

La Lav (Lega antivivisezione) e i Verdi insorgono contro il provvedimento, proposto dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che introduce degli ”sconti” per chi ”danneggia la natura, come i bracconieri”. Ma anche all’interno del Popolo della liberta’, la deputata Gabriella Giammanco, componente del Comitato ministeriale per un’Italia ‘animal friendly’, manifesta contrarieta’ rispetto al decreto che si intitola ‘sulla tutela penale dell’ambiente’. Insomma – dicono gli animalisti – a distanza di un anno dall’eliminazione della tentata ‘deregulation’ venatoria (che voleva mettere in mano un fucile ai sedicenni), ora ‘‘i responsabili dell’uccisione di un animale in via d’estinzione (orso, lupo, cicogna, foca monaca, stambecco e camoscio) che ”oggi sono puniti a seconda della specie da due mesi ad un anno di arresto e con l’ammenda da 750 a 6.000 euro, rischieranno da uno a sei mesi o un’ammenda fino a 4.000 euro”.

E se si volesse pensare di commerciare questi animali – sottolineano – ”non si rischiera’ nulla”, al contrario di quanto previsto dalla direttiva europea 99 del 2008 (per il cui recepimento l’Italia e’ gia’ oltre il limite di tempo previsto da Bruxelles). Secondo Giammanco, che insieme ai deputati del gruppo Pdl per i diritti degli animali chiede alle commissioni di esprimere un parere che invece inasprisce le pene per i bracconieri, il decreto ”non tutela le specie animali in via d’estinzione e favorisce l’illegalita”’. Sembra ”paradossale” – continua la deputata ‘animal friendly’ – che ”il dicastero preposto alla tutela dell’ambiente non si renda conto della gravita’ di tale iniziativa”.

I Verdi si dicono ”allibiti” da quello che ritengono ”un ministro contro la fauna selvatica che propone un provvedimento in aperto contrasto con le direttive europee” e sperano che il governo fermi il decreto. La Lav invece confida ”nel pronto intervento dei ministri Frattini e Brambilla”. Il decreto legislativo si trova, in questi giorni, nelle commissioni parlamentari della Camera e dovrebbe tornare al governo per la valutazione finale. Pertanto – osserva il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, ”c’e’ tempo e modo per intervenire sul provvedimento” anche perche’ ”speriamo che Prestigiacomo non voglia passare alla storia come ministro della distruzione dell’ambiente”.