Home » Redazione Ecquo » Apertura, Azioni, biodiversità »

Nell’anno delle foreste il Wwf vuole tre nuove oasi. Ma donargliele dipenderà da noi

21 maggio 2011 0 commenti

boschiNell’Anno internazionale delle Foreste, prende il via la grande raccolta fondi del WWF “Una nuova oasi per te” (dall’8 al 29 maggio al numero 45507**) per salvare tre boschi italiani di grande valore naturalistico e allo stesso tempo gravemente minacciati: i Boschi di Marzagaglia in Puglia, dove querce rare, ulivi secolari, vigneti e masserie sono inframmezzati da strade e minacciati da tagli, pascoli e incendi; un’area prossima alla Riserva naturale di Valpredina, sulle Prealpi bergamasche, un cuore verde di roverelle e carpini dove nidificano oltre 50 specie di uccelli, che oltre a essere mira dei bracconieri è minacciata dall’ampliamento delle aree di caccia circostanti; il bosco umido di Foce dell’Arrone, sul litorale laziale, che è sopravvissuto all’urbanizzazione devastante dell’area ed è uno degli ultimi esempi di com’era un tempo la costa tirrenica.

 Testimonial l’attore Luca Argentero, che per lo spot del’iniziativa (prodotto dallo studio Codesign per la regia di Roberto Laurenzi) lancia il suo appello da un fantastico bosco animato in 3D, in cui gli alberi tagliati dall’uomo ritornano in vita grazie al contributo di tutti.  Quest’anno il WWF ha deciso infatti di dedicare all’Anno delle Foreste e ai boschi italiani la tradizionale festa delle Oasi, che domenica 22 maggio aprirà gratuitamente al pubblico le oltre 100 aree protette dall’Associazione. Un’occasione per scoprire l’importanza delle foreste a livello globale, patrimonio indispensabile alle nostre vite e sempre più minacciato, ma anche per dare un aiuto concreto a preziosi boschi italiani non ancora protetti.

  

GetAttachmentNel mondo ogni anno vengono distrutti 13 milioni di ettari di foreste naturali e, considerando una riforestazione pari a 7,8 milioni di ettari (che però ha valori di biodiversità non comparabili ai boschi maturi perduti) la perdita netta è di circa 5,2 milioni di ettari. Tanto che se non si interviene subito e si procede su questa strada, oltre 230 milioni di ettari di foresta, pari a più di mezza Europa, scompariranno entro il 2050. Ma perdere queste foreste vorrebbe dire perdere un patrimonio indispensabile per le nostre vite, perché sono alla base degli equilibri climatici ed ecologici del nostro Pianeta, garantiscono aria e acqua pulita, ci difendono dal dissesto idrogeologico, offrono materie prime e posti di lavoro. In Italia, gli oltre 10,6 milioni ettari di boschi, insieme alle migliaia di specie che vi abitano – come lupi, orsi, rapaci, istrici, picchi, caprioli, ghiri, tassi, testuggini, anfibi come ululoni dal ventre giallo e salamandrine dagli occhiali, oltre a una grande varietà di invertebrati devono fare i conti con gli incendi, che distruggono ogni anno circa 50.000 ettari di aree boscate, il consumo del suolo, che negli ultimi 15 anni ha divorato 3,5 milioni di ettari di territorio (poco meno di Lazio, Umbria e Abruzzo insieme), il degrado e il bracconaggio, che ogni anno ferisce o uccide migliaia di animali comprese specie rare e a rischio estinzione. Tanto che sebbene i boschi occupino il 34,7% del nostro territorio, solo una piccola parte non ha conosciuto la mano dell’uomo e può essere considerata “di qualità”.

 

Fare qualcosa di concreto, si può. Dall’8 al 29 maggio sarà possibile donare 2 euro inviando un SMS al numero 45507 da cellulari TIM, Vodafone, Wind e 3, o chiamando lo stesso numero da rete fissa Teletu; oppure 2 o 5 euro per ogni chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Fastweb e Infostrada. Sarà inoltre possibile donare presso gli oltre 7800 sportelli automatici (ATM) UniCredit su tutto il territorio nazionale. I fondi raccolti saranno utilizzati per acquisire le tre aree e dare vita a nuove Oasi WWF.

 22 MAGGIO: E’ QUI LA FESTA OASI! LE INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA

E domenica 22 maggio tutti invitati alla Giornata Oasi del WWF, la festa della natura italiana salvata e protetta dall’Associazione del Panda, che aprirà gratuitamente al pubblico un vero mosaico di oltre 100 meraviglie naturali lungo tutto lo stivale, di cui oltre 40 costituite da boschi. Moltissime le iniziative: si esplorano boschi e radure, si avvistano cervi e caprioli, fenicotteri e anatre selvatiche, si va sulle tracce di lupi, orsi e lontre, si costruiscono nidi, si fotografano fiori e farfalle, si liberano rapaci e tartarughe marine curati nei centri del WWF, si seguono percorsi sensoriali di giorno e di notte, e poi spettacoli, concerti di musiche tradizionali, pic-nic all’aria aperta, mercatini biologici… Tutti i programmi regione per regione su www.wwf.it/festaoasi

 “UNA NUOVA OASI PER TE”: ECCO LE TRE AREE

 

biodiversita  I boschi di Marzagaglia: in Puglia, la regione italiana più povera di boschi, esiste un a preziosa area boscata che è riuscita a resistere agli incendi (uno all’anno dal 2000 al 2004) all’urbanizzazione, alla costruzione di infrastrutture, ai tagli per farne legna da ardere: sono i Boschi di Romanazzi e Monte Rotondo, all’interno della più ampia area boschiva di Marzagaglia, un lembo di territorio schiacciato tra un’autostrada (la A14), una cava e un strada statale ma che custodisce ancora il bellissimo paesaggio tipico pugliese oltre a specie “da primato” come il mustiolo, il più piccolo mammifero europeo lungo appena 6-7 centimetri, il colubro leopardino (tra i serpenti più colorati d’Europa) e la rara farfalla Melanargia arge, inserita nella lista rossa IUCN delle specie a rischio estinzione e una nuova specie di orchidea scoperta dal team di ricerca WWF nel 2010. 
 
 
 
 

 

 

La splendida Valpredina

La splendida Valpredina

Il bosco minacciato di Valpredina:

Oggi questo tesoro di natura è pesantemente a rischio: speculazione, tagli, bracconaggio e interessi venatori hanno preso di mira Valpredina, per sfruttarne le risorse e l’ambiente, tanto che l’area rischia di essere inclusa nell’ampliamento dell’area di caccia circostante.

 

 

 

 

 

arrone Il bosco umido della Foce dell’Arrone: quest’area è uno piccolo scrigno di biodiversità della costa tirrenica, una finestra sul passato naturalistico del litorale sopravvissuta all’urbanizzazione crescente della costa laziale, che deve essere gestita e valorizzata in maniera corretta e sostenibile. Alla Foce dell’Arrone ci sono uccelli migratori che vi trovano habitat ideali per la loro nidificazione, coloratissime orchidee selvatiche e fiori come il giaggiolo puzzolente e il ranuncolo favagello, segnalato solo in altre due aree nella regione. Tutelare e gestire quest’area è un impegno importante non solo per l’aspetto ambientale, ma anche per quello storico e culturale: infatti, le piscine di acqua di falda temporanee sono testimonianza di quel territorio unico nel suo genere e tipico della pre-bonifica, quando le paludi, allora considerate inospitali, in realtà giocavano un ruolo essenziale per la presenza di biodiversità.

 

 

 

 

 

nel cuore della provincia di Bergamo esiste un’Oasi del WWF che ha un cuore verde ancora non del tutto protetto e oggi in pericolo: un cuneo coperto dai boschi e dalla ricca biodiversità riconosciuti tra i più importanti dall’Unione Europea, una vera e propria autostrada del cielo per gli uccelli migratori come cicogne, gru e falchi pecchiaioli, un habitat ideale per oltre 50 specie di uccelli, tra cui il falco pellegrino, che nidificano nell’area, e un rifugio per caprioli, scoiattoli, tassi, ma anche anfibi come la salamandra pezzata o crostacei il raro gambero di fiume.