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Porto Tolle: lavoratori in piazza a Roma. Bonanni (Cisl): appello a Napolitano. Ma gli ambientalisti: no a ingerenze

23 maggio 2011 0 commenti

tolleE’ iniziata a Roma la manifestazione “Una luce per Porto Tolle”. Lavoratori Enel, imprenditori e amministratori locali sono riuniti in Piazza Farnese dalle 17, dove il temporale ha lasciato spazio alle schiarite: sotto la pioggia erano state intonate le note dell’inno di Mameli. Manifestano pacificamente circa 400 persone, con gli slogan “Si’ al lavoro, Si’ al carbone pulito”, “100% carbone pulito”, “Non facciamo scherzi”, “Un consiglio (di Stato): giu’ le mani dalla centrale”.

 L’iniziativa segue alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il decreto di compatibilita’ ambientale per la riconversione a carbone “pulito”. Manifestanti indossano magliette con la scritta “In coal we trust”. Una delegazione guidata da Emanuela Munerato (Lega Nord), accompagnata dall’assessore del Comune di Porto Tolle Ivano Gibin (Lega Nord), ha chiesto un incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. “Vogliamo che la centrale e le aziende dell’indotto continuino a dare lavoro”, spiegano i manifestanti.  ”La sentenza del Consiglio di Stato – spiegano i lavoratori – condanna un investimento gia’ autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e legittimato dal Tar Lazio. Cosi’ si mette a rischio il futuro delle nostre famiglie e dell’economia del territorio”. Intorno alle 17.30 e’ arrivato anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.  “Una luce per Porto Tolle” proseguira’ alle 19.30 con la fiaccolata guidata dal vescovo di Chioggia, Adriano Tessarollo. Operai provenienti dalle centrali di Civitavecchia, Brindisi, Rossano Calabro e Porto Empedocle hanno espresso la loro solidarieta’ affiancandosi ai lavoratori di Porto Tolle.

”Chiediamo al presidente della Repubblica di intervenire immediatamente. E’ scandaloso che un organismo pubblico come il Consiglio di Stato distrugga il pubblico interesse”. E’ l’appello del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a Giorgio Napolitano, a cui chiede un impegno per consentire la riconversione della centrale di Porto Tolle, nel Polesine. Nel corso della manifestazione dei lavoratori Enel a Roma, il sindacalista ha detto: ”l’Italia zoppica perche’ paghiamo l’energia molto piu’ degli altri paesi. La centrale non riguarda solo le tremila persone che ci potrebbero lavorare ma milioni di cittadini, fornisce energia a gran parte del Nord Italia”.

Esercitare ”pressioni di piazza” mentre il Consiglio di Stato scrive le motivazioni di una sentenza e’ ”inaccettabile, e costituisce un’azione intimidatoria da parte di soggetti disinformati che ancora credono alle bugie di Enel sul carbone pulito”.  Lo affermano Wwf e Greepeace in una nota congiunta commentando la manifestazione in corso a Roma dei lavoratori dell’Enel di Porto Tolle.  ”Oltre che essere la maggiore fonte di inquinamento da mercurio, il carbone – spiegano gli ambientalisti – Š il principale responsabile del cambiamento climatico che è tra i peggiori nemici del delta del Po. Le emissioni inquinanti della centrale del Po, 7 mila tonnellate di ossidi di zolfo e di azoto, si aggiungerebbero a un ‘panorama’ tra i pi— inquinati d’Italia, che gi… oggi è responsabile di grave impatto sanitario nella popolazione di una vasta area. Questi gas sono all’origine del particolato ultrafine, la parte più pericolosa del PM10. Ben 30 delle 48 cità fuorilegge per il PM10 sono localizzate nella pianura padana (tra esse: Rovigo, Venezia, Padova, Bologna e Ferrara) e sul tema l’Italia Š oggetto di una procedura d’infrazione in sede comunitaria”.

CONSIGLIO STATO: VENETO CAMBI NORMATIVA O È NO. FINCHÉ NON CAMBIA LEGGE REGIONALE, IN PARCO SOLO GAS O RINNOVABILI

Da parte sua il Consiglio di Stato comunica che oggi e’ stata pubblicata la sentenza n. 3107/2011, riguardante la realizzazione della centrale termoelettrica di Porto Tolle, alimentata a carbone e biomasse vergini.  Con tale decisione i giudici di secondo grado, spiega una nota, “hanno applicato la legislazione vigente in materia, sia statale che regionale, nei precisi termini in cui essa e’ stata recentemente interpretata dalla Corte Costituzionale”. Infatti, con la sentenza n. 278 del 2010, “la Consulta ha affermato che la disposizione statale che fa eccezione ai limiti di localizzazione degli impianti alimentati a carbone deve essere interpretata in senso restrittivo”.  Pertanto, “finche’ la Regione Veneto non riterra’ di modificare la legislazione di sua competenza, deve essere applicata la legge regionale tuttora vigente secondo cui nella zona di Porto Tolle possono essere costruite esclusivamente centrali alimentate da gas naturale o da fonte alternativa di pari o minore impatto ambientale”.