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Fukushima: i sotterranei del reattore 1 sempre più allagati di acqua altamente contaminata

31 maggio 2011 0 commenti
 

 

 

L'edificio (scoperchiato) del reattore 1 di Fukushima

L'edificio (scoperchiato) del reattore 1 di Fukushima

La Tepco, la societa’ che gestisce l’impianto nucleare di Fukushima, ha ammesso che acqua altamente radioattiva ha inondato il basamento dell’edificio contenente il reattore 1 della centrale.

 

 

Il livello di radioattivita’ rilevato nel basamento e’ di 2 milioni di becquerel di cesio radioattivo per centimetro cubico di acqua.

 Si pensa che materiale radioattivo proveniente dal combustibile fuso sia filtrato dalla vasca di pressione del reattore. L’ampia quantita’ di acqua contaminata ha impedito ai tecnici di ripristinare le funzioni di raffreddamento. La situazione e’ ritenuta preoccupante anche perche’ l’aumento di accumulo di acqua coincide con l’inizio della stagione delle piogge che il 29 e 30 maggio ha già fatto salire di 27 centimetri il livello dell’acqua nell’edificio. In compenso la Tepco ha avviato il sistema di raffreddamento di una delle piscine di combustibile esaurito: una su quattro.

E siccome i problemi non vengono mai da soli una perdita di olio in mare e’ stata scoperta oggi in prossimita’ dei reattori 5 e 6, gli unici del sito stabilizzati in stato di arresto a freddo.  Secondo quanto annunciato dalla Tepco, il gestore dell’ impianto, la fuga e’ stata rilevata questa mattina da un tecnico durante i controlli di routine nell’area del porto antistante la centrale, dove e’ stata confermata la presenza di un manto oleoso in mare in un raggio stimato di 200-300 metri.  Davanti ai reattori 5 e 6 sono presenti due cisterne per l’olio pesante, le cui tubazioni si suppone siano state danneggiate dal sisma/tsunami dell’11 marzo.  Secondo l’Agenzia per la sicurezza nucleare nipponica, al momento la fuoriuscita appare limitata all’area interna, e il suo impatto nelle acque oltre i frangiflutti dovrebbe essere ”estremamente limitato”. Ma la credibilità dell’operatore è quelal che è.  Il titolare dell’impianto sta adesso svolgendo le rilevazioni per capire l’entita’ della perdita, mentre sono gia’ stati avviati i lavori per installare una barriera in modo da impedire all’olio di riversarsi in mare aperto.