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Amazzonia, Congo e Borneo Mekong: l’Onu lancia l’allarme sulle foreste tropicali

4 giugno 2011 0 commenti

Foreste in pericoloNel contesto dell’Anno Internazionale delle Foreste è dedicata proprio a questi habitat la Giornata per l’Ambiente che l’Onu celebra ogni anno: con l’occasione il Wwf punta l’attenzione su quelli che sono ancora considerati ambienti ancora ‘in bilico’. E’ quanto si legge in una nota del Wwf. E’ infatti in uno dei paesi che conserva una ricchezza straordinaria di biodiversita’, il Congo, che si è appena chiuso ieri sera il summit sulle foreste tropicali, spiega la nota.

Oltre 500 delegati si sono incontrati a Brazzaville, rappresentanti di circa 30 paesi che racchiudono i tre principali bacini di foreste tropicali (Congo, Amazzonia e Borneo Mekong) e altri Paesi e/o sub-regioni e partner per lo sviluppo; l’Italia e’ uno dei paesi partner. Il summit ha dato uno slancio alla tutela degli ambienti forestali tropicali con la dichiarazione congiunta tra i paesi partecipanti, un passo incoraggiante verso un accordo di cooperazione vero e proprio che potrebbe essere sottoscritto al prossimo incontro “RIO + 20” che si terra’ in Brasile nel 2012. L’obiettivo del summit, aggiunge la nota, era infatti quello di favorire la creazione di una cooperazione sud-sud da un lato e nord-sud dall’altro, nella prospettiva della gestione sostenibile degli ecosistemi forestali nei bacini dell’Amazzonia, del Congo e del Borneo Mekong. Solo queste aree, infatti, racchiudono l’80% delle foreste tropicali e ospitano due terzi della biodiversita’ terrestre, fornendo al contempo sostentamento ad oltre un miliardo di persone.

Ogni anno in queste 3 regioni si perdono milioni di ettari di foreste tropicali, una perdita non solo in termini di biodiversita’ ma anche dal punto di vista economico poichè qualunque altro uso del suolo non garantirebbe i medesimi benefici, continua la nota. La cooperazione regionale puo’ aiutare a proteggere le foreste tropicali con l’espansione di aree protette transfrontaliere, lo scambio di informazioni ed esperienze di gestione, l’armonizzazione delle politiche sociali e economiche e il coordinamento delle misure di conservazione, cosi’ come il riconoscimento delle foreste come patrimonio del pianeta e dell’umanita’ di cui tutti sono responsabili per la loro custodia. La distruzione di foreste a causa del taglio e/o della loro trasformazione in terreni agricoli provoca il rilascio di enormi quantita’ di CO2 e altri gas serra nell’atmosfera: la deforestazione e’ responsabile globalmente del 15% di tutte le emissioni di gas serra, perderle significa sottrarre uno dei piu’ grandi ‘serbatoi’ di Co2, prosegue la nota. Inoltre le foreste ospitano l’80% della biodiversita’ presente sul pianeta ed ospitano oltre 300 milioni di persone. Il valore del mercato mondiale di prodotti forestali nel 2005 aveva raggiunto la cifra di 379 miliardi di dollari.

Se non si interviene subito, sottolinea la nota, la perdita globale di foreste sara’ pari a oltre 230 milioni di ettari (pari a piu’ della superficie della Groenlandia) che potrebbero scomparire entro il 2050, come ha dimostrato un recente rapporto lanciato dal Wwf che propone un’alleanza tra responsabili politici e le imprese per un Obiettivo Zero deforestazione e degrado forestale (ZNDD) entro il 2020, un punto di riferimento mondiale innovativo per evitare pericolosi cambiamenti climatici e ridurre la perdita di biodiversita’.

L’Italia gioca uno dei ruoli principali nel mercato internazionale del legname e dei suoi prodotti, evidenzia la nota. Il nostro paese e’ infatti uno dei primi importatori di prodotti legnosi dal bacino del Congo, il primo mercato europeo per il legno camerunense, uno dei principali mercati per il ramino delle ultime foreste del sudest asiatico, un legno morbido utilizzato principalmente per battiscopa e cornici. E’ importante, per il Wwf, passare dalle parole ai fatti acquistando e promuovendo solo prodotti certificati dalla carta ai mobili, al parquet, prodotti che siano veramente certificati FSC e non solo dichiarati ecologici. Impegno necessario anche nel promuovere nei bandi delle nostre amministrazioni principi di sostenibilita’ imponendo acquisti di soli prodotti sostenibili e certificati.  Istituzioni e mondo delle imprese devono e possono fare di piu’, si legge ancora nella nota. Il Wwf segnala ad esempio, il gruppo cartario Sofidel che si e’ dotato di una politica di approvvigionamento responsabile delle risorse forestali raggiungendo circa il 90% di cellulosa importata da fonti certificate, o Arjowiggings, tra i primi produttori di carta riciclata e Fsc di alta qualita’ in Europa, o Bestack, un consorzio che riunisce i principali produttori d’imballaggio in cartone, o la Vasto Legno che ha promosso la certificazione delle sue concessioni forestali in Africa stanno andando su questa strada ma ci auguriamo che molti altri le seguano oggi.

Per accrescere le conoscenze e l’interesse di imprese e stakeholder su temi quali il mercato del legname, la gestione delle foreste e le normative e certificazioni di riferimento nell’Anno delle Foreste il Wwf Italia ha lanciato con la Vasto Legno una nuova piattaforma web “Imprese per le Foreste”, dedicata al tema della gestione forestale sostenibile – http://impreseperleforeste.wwf.it/, conclude la nota. E’ uno strumento che permette alle aziende di coniugare sviluppo e conservazione, promuovendo sia i principali progetti Wwf di tutela delle foreste sia i programmi di orientamento di policy e pratiche ambientali in un’ottica di sostenibilita’.