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Referendum nucleare: il governo sostiene il ricorso alla Consulta

4 giugno 2011 0 commenti

nuclear1Sulla strada del referendum sull’atomo, un nuovo inatteso ostacolo. La Corte Costituzionale il prossimo 7 giugno si pronuncerà su un ricorso presentato dall’associazione ambientalista di centrodestra Fare Ambiente.

E a sostegno del ricorso interviene _ a sorpresa _ il governo che sostiene che la Consulta  dovrebbe ritenere inammissibile la richiesta di referendum, come e’ stata formulata nella recente ordinanza della Corte di Cassazione, perche’ a quest’ultima spetta solo una verifica formale dei requisiti e non anche ulteriori valutazioni ”sostanziali”.

E’ quanto afferma, in sostanza, l’Avvocatura dello Stato, in una memoria presentata alla Consulta in vista della sua decisione sul referendum. Con il varo del dl ‘Omnibus’, si sottolinea in particolare, il Governo non ha fatto una modifica meramente ”formale”, ma una ”innegabile e sostanziale diversita’ di scelta” rispetto alle norme sul nucleare sulle quali era stato chiesto il referendum. Per questo, gli elettori, il 12 e 13 giugno, si troveranno a votare un quesito ”del tutto difforme rispetto a quello in base al quale sono state raccolte le sottoscrizioni necessarie allo svolgimento del referendum”. Vi e’ dunque ”ben di piu’ rispetto a quelle modifiche formali o di dettagglio” su cui la Cassazione si sarebbe potuta esprimere. Con la decisione della Cassazione, inoltre, secondo l’Avvocatura, e’ cambiata la natura stessa del referendum: ”che non e’ piu’ abrogativa ma propositiva, se non consultiva”. ”Poiche’, non deriva dai commi 1 e 8 dell’art.5 la possibilita’ di realizzare centrali nucleari, ne’ di dar corso ad una politica energetica fondata sul nucleare – e’ scritto nella memoria – ne consegue che cio’ che si chiede all’elettorato e’ di esprimersi sull’opportunita’ che in futuro, sulla base di nuove scelte, l’Italia adotti una strategia energetica. Cio’ pero’ non e’ previsto dal nostro ordinamento costituzionale con la conseguenza che il quesito risultante dall’ordinanza del 1 giugno dell’Ufficio Centrale per il Referendum non puo’ che ritenersi inammissibile”.

Formalmente non schirato sui referendum, il governo lo è invece eccome su quello nucleare: cerca di farlo saltare in extremis.