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La Consulta dà via libera al referendum antinucleare

7 giugno 2011 0 commenti

costituzionaleE ora non ci sono più scappatoie: si andrà al voto. E’ infatti ammissibile il nuovo quesito referendario sul nucleare riformulato dalla Cassazione. Lo ha deciso all’unanimita’ la Corte Costituzionale, respingendo cosi’ il ricorso presentato dall’Avvocatura dello Stato su iniziativa della Presidenza del Consiglio. A questo punto si andra’ al voto il 12 e 13 giugno prossimi.

Esultano i promotori. “Dalla Consulta arriva l’ennesimo e definitivo stop alle pretese di un governo che con una mano lascia liberta’ di voto e con l’altra cerca con ogni mezzo di sabotare il referendum. Ora la parola passa ai cittadini”. Cosi’ le oltre 80 associazioni del Comitato ‘Vota Si’ per fermare il nucleare’ accolgono il giudizio della Corte Costituzionale. “Dopo i dubbi strumentali avanzati dai nuclearisti sul nuovo quesito – afferma il Comitato – oggi si compie un altro decisivo passo verso il quorum: adesso pretendiamo che l’informazione pubblica e quella privata facciano sapere ai cittadini che domenica e lunedi’, coi quesiti su acqua e nucleare, si decide della loro sicurezza e del loro futuro”.

“Dopo quest’ultima lezione giuridica e di civilta’ _ osserva il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro _  ci auguriamo che il governo la smetta di frapporre bastoni tra le ruote del referendum sul nucleare. Ricordiamo che votare e’ un diritto e un dovere dei cittadini previsto dalla Costituzione. Lasciamo, quindi, che siano loro a decidere sul proprio futuro, specie su una materia cosi’ delicata, come quella della costruzione di centrali nucleari sul nostro territorio, che interessa tutti i cittadini, anche coloro che hanno votato, e ancora vogliono votare, a favore di questo governo. Proprio per rispetto di questi, l’Italia dei Valori, che in perfetta solitudine ha raccolto due milioni di firme ed e’ stata promotrice del referendum, rinuncia a qualsiasi pretesa di primogenitura. E invita tutti i cittadini a votare serenamente, e secondo coscienza, senza preoccuparsi se il loro voto possa incidere sulla tenuta di questo governo”.

“Il nucleare in Italia e’ un capitolo chiuso”. Non ha dubbi il presidente dell’Api Francesco Rutelli, secondo cui “il referendum di domenica confermera’ che la stragrande maggioranza degli italiani vuole chiudere il capitolo” dell’energia dell’atomo, “che e’ antieconomico, non ha risolto i problemi di sicurezza e gestione delle scorie”, chiosa. “Il nucleare non e’ il futuro ma il passato – sostiene Rutelli intervenendo a un incontro sul tema in corso alla sala Mappamondo di Montecitorio – la priorita’ ora e’ fissare la conferenza nazionale per l’energia per puntare e tracciare una strada nuova”. ”Tutto sommato Fukushima puo’ anche aiutare – riflette il leader dell’Api, che e’ anche presidente del ‘Centro per un futuro sostenibile’ – perche’ il fatto che i tedeschi abbiano chiuso la porta al nucleare prospetta altri 15-20 anni di stop, come e’ gia’ accaduto per Cernobyl. Questo ci indurra’ a spingere su fonti rinnovabile e su un nuovo mix energetico”.