Negoziati sul clima, a Bonn un avvio flop
I negoziati sul clima riprendono a Bonn, e l’avvio è desolante. Rinvii, discussioni infinite, eccesso di tecnicismi. E scarsa capacità di guardare in prospettiva concentrandisi sui punti veramente importanti. Ma tant’è.
Dopo l’introduzione del Segretario Esecutivo Christiana Figueres che ha esortato tutti i governi ad impegnarsi seriamente, ma anche con la massima urgenza, per raggiungere risultati concreti a Durban, visto che le emissioni mondiali continuano a crescere e il raggiungimento dell’obiettivo di mantenersi al di sotto di 2°C sempre più difficile, l’inizio dei lavori si è dimostrato un flop.
Infatti, l’unico gruppo di lavoro che ha cominciato a lavorare è stato il SBSTA (l’organo di supporto tecnico e scientifico) ma tra mille difficoltà procedurali e di interpretazione dell’agenda da loro stessi stabilita. Le polemiche maggiori si sono sviluppate su come procedere nella discussione dei meccanismi del REDD (lotta alla deforestazione ed al degrado del suolo). La seduta è stata quindi sospesa in tarda mattinata alla ricerca di un compromesso su come procedere nei lavori. Alla fine )ore 7.30 di sera), dopo una lunga serie di consultazioni informali si è deciso di ricominciare tutto da capo oggi.
L’altro gruppo di lavoro SBI (l’organo tecnico per l’implementazione degli impegni) non è stato in grado neanche di iniziare perchè hanno cominciato a litigare subito sull’agenda per inserire nuovi argomenti eo per cancellare argomenti già stabiliti. Anche qui, sono cominciate subito una serie di consultazioni per dirimere le controversie e poter iniziare a lavorare. Ma le controversie non si sono risolte se non dopo il ricevimento offerto alle 7 di sera dal Sindaco di Bonn, quando è stato annunciato che il gruppo SBI avrebbe cominciato a lavorare oggi.
Quindi per tutta la giornata i delegati hanno ciondolato per i corridoi senza sapere cosa fare e su quali argomenti prepararsi a discutere.
Gli altri due gruppi di lavoro AGW-LCA e AGW-KP, cioè quelli che curano la messa a punto dei due trattati (di lungo periodo e di prolungamento del protocollo di Kyoto) non hanno molto da fare, visto che queste bozze sono pronte dal 2009 e vengono semplicemte rieditate con terminologie sempre più bizantine. Pertanto, cominceranno (forse) a lavorare da oggi, sempre che non si mettano a litigare pure loro. I due gruppi sono stati, infatti, convocati per le ore 10 di oggi.
Certo non è male come inizio di un negoziato, che, nelle attese, doveva essere quello cruciale, per raggiungere risultati concreti a Durban, come sottolineato da Christiana Figueres. Se questa è l’atmosfera del negoziato e questo l’esempio che delegati e delegazioni stanno dando al mondo al mondo, cosa si può sperare di buono e di concreto per la Conferenza (COP-17) di Durban a fine anno?