”Andate a votare. Il nucleare non e’ di destra”. L’invito perentorio arriva da Fabio Rampelli, ex Msi, ex An, ora Pdl. Rampelli e’ un “eretico”: al punto da inneggiare ai referendum nonostante il “non expedit” del premier. Al punto da rivendicare la sua posizione, “difesa con il voto ogni volta che il nucleare e’ passato dalle parti di Montecitorio”, come una posizione politica tout court. Altro che referendum inutili, altro che ‘andate al mare’.

Rampelli si fa fotografare senza imbarazzo alcuno sotto l’insegna del Sole che Ride. Con lui a piazza Montecitorio c’e’ infatti il leader dei Verdi, Angelo Bonelli. Si abbracciano, sorridenti. “Per il quorum questo e altro”, dice Bonelli. “Il referendum riguarda tutti e sarebbe da irresponsabili alzare steccati ideologici. Qui serve una straordinaria mobilitazione di popolo per superare il quorum. Altro che partiti e bandiere. Se falliamo, ne risponderemo ai nostri figli”. Parole che riecheggiano anche nelle dichiarazioni di Rampelli.

Spilletta ‘no nuke’ al bavero, l’ex aennino precisa: “Sono e siamo contro il nucleare per una posizione politica chiara, condivisa peraltro dall’80 per cento dei nostri elettori”. Domenica e lunedi’ “al voto, al voto”, dice Rampelli. Ma Berlusconi non diceva che i quesiti erano inutili..? Il deputato del Pdl non ci sta: “Io ho grande rispetto per tutti quelli che rinunceranno al proprio tempo libero per una battaglia giusta, per convincere gli altri elettori, per parlare ai cittadini. Io andro’ a votare e invito tutti a fare altrettanto”.

L’eresia rampelliana non si ferma peraltro sotto l’ombra minacciosa dei reattori nucleari: “Votero’ si’ anche ai due referendum sull’acqua”, spiega precisando che in questo caso si tratta pero’ di una posizione personale. E il legittimo impedimento? Almeno su questo Rampelli rientra nei ranghi di partito: “Quella scheda io non la ritiro”.