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WWF lancia ‘Turtle Week’ in porti e spiagge d’Italia

8 giugno 2011 0 commenti

40697-tartarugamarinaIn occasione della giornata mondiale degli Oceani, il WWF lancia l’appuntamento per la “turtle-week”, la settimana delle tartarughe marine, che dal 14 al 19 giugno celebrerà uno degli animali simbolo, ma purtroppo tra i più minacciati, degli oceani e anche del Mediterraneo. Per tutta la settimana, nei porti e sulle spiagge italiane, iniziative speciali, mostre e laboratori, monitoraggio delle spiagge, liberazione in mare degli esemplari curati nei centri di recupero, e una nutrita squadra di esperti e volontari che spiegherà al grande pubblico, ai pescatori e a tutto il “popolo del mare” come è possibile, con pochi semplici gesti e una maggiore attenzione, preservare uno dei tesori più preziosi del nostro mare. 
 
La prima anticipazione già oggi, 8 giugno, all’Oasi WWF Dune degli Alberoni, nel Lido di Venezia dove, insieme a oltre duecento ragazzi delle scuole, il WWF ha liberato alcuni esemplari di tartarughe marine in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Venezia e Direzione Marittima del Veneto e il Corpo Forestale dello Stato. Ma da martedì 14 inizierà un crescendo di iniziative: il 16 si celebra l’anniversario della nascita di Archie Carr, scienziato di fama mondiale che nel secolo scorso ha dato un grande impulso allo studio delle tartarughe marine. E domenica 19 la grande festa al porto di Molfetta e in una ventina di località costiere disseminate tra Toscana, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Su www.wwf.it il nuovo video sull’iniziativa e tutti i programmi regione per regione. 
 
Delle 7 specie di tartarughe marine che vivono nei mari di tutto il mondo, 3 frequentano anche il Mediterraneo (la Caretta caretta, la tartaruga verde Chelonia mydas e la tartaruga liuto Dermochelys coriacea). Ma la loro sopravvivenza oggi è sempre più a rischio, soprattutto per gli impatti con l’attività umana: la crescente urbanizzazione delle coste e l’attività turistica incontrollata mettono a rischio i nidi e la corsa verso il mare delle tartarughe appena nate, mentre sono sempre di più gli esemplari che rimangono catturati accidentalmente negli attrezzi da pesca, cosa che ne provoca facilmente la morte.
 
Per limitare questi impatti e coinvolgere i pescatori, gli operatori del mare e il grande pubblico nella salvaguardia delle tartarughe il WWF ha istituito un vero e proprio “network tartarughe” che opera, in collaborazione con enti locali, università e istituti di ricerca, lungo le coste dove questi animali transitano o nidificano, dal Veneto fino alla Puglia, alla Calabria e alla Sicilia. Spesso bastano poche azioni mirate per dare un grande contributo: proteggere i luoghi dei nidi per esempio, rendendo compatibile il turismo con la riproduzione delle tartarughe, oppure informare i pescatori su come aiutare le tartarughe che trovano nei loro attrezzi da pesca, anche attraverso le magliette illustrate a vignette, appositamente realizzate dal WWF.