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Nelle grandi città più rifiuti che nel resto d’Italia. E non aumentano le aree verdi

9 giugno 2011 0 commenti

ISPRA1I grandi agglomerati cittadini producono più rifiuti del resto d’Italia: solo 11 di quelli censiti sono sotto la media nazionale, mentre nel 2008 il loro valore medio pro capite la supera di 79 kg per abitante, 620 kg contro 541. E’ la fotografia scattata dall’ISPRA nel Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano 2011 che analizza 48 centri urbani in termini di sostenibilità ambientale.

I maggiori incrementi si sono avuti a Campobasso(+7,3%), Modena (+7%), Forli’ e Napoli (+6,2%). Un calo superiore al 10% si riscontra, invece, per Potenza (-19%). Va decisamente meglio la differenziata: nel 2008 le città hanno contribuito per il 22,6% del totale nazionale registrando, in termini assoluti, un valore di oltre 2,2 milioni di tonnellate. Novara ( oltre il70%) e Trento (53,9%) salgono sul podio. Percentuali inferiori al 10%, invece, si riscontrano a Napoli, Catania, Palermo, Taranto, Siracusa e Messina, ma anche Roma supera di poco il 17%.

 Si riducono anche le emissioni in atmosfera per tutti gli inquinanti tranne nel bacino padano: i dati del 2008, mostrano una diminuzione nelle emissioni di particolato aerodisperso (il PM10 primario), ma anche di ossidi di azoto (NOx) – composti organici volatili diversi dal metano – ossidi di zolfo, ammoniaca e benzene. I valori limite di concentrazione in aria dei vari inquinanti sono stati pero’ superati quasi ovunque nelle aree urbane del bacino padano. Nel resto dell’Italia, pur in presenza di situazioni di inquinamento meno intenso e generalizzato, lo studio Ispra rileva nelle aree urbane frequenti concentrazioni degli inquinanti atmosferici superiori ai valori limite

Davvero minimi i miglioramenti all’interno dei centri urbani italiani per quanto riguarda le aree verdi: in più della metà delle città analizzate il totale di verde non supera il 5% e solo in 8 va oltre il 20%. Palermo è il Comune con la maggiore copertura verde sul territorio comunale (31,9%), seguito da Ravenna (29,9%), Ancona (28,1%) e Roma (27,5%) .

 Per quanto riguarda il suolo e la sua fragilità il rapporto censisce 7.053 frane che ricadono nel territorio dei 48 comuni, per un’area complessiva in frana di 167,17 km2 . Perugia con 1676 frane, Genova ( 615 ), Ancona (605), e Trento (415), presentano i valori più elevati di frane sul territorio comunale. Mentre i comuni (Ferrara, Foggia, Latina, Milano, Modena, Monza, Novara, Padova, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell’Emilia, Taranto, Udine e Venezia), ricadendo prevalentemente in aree di pianura, presentano un dissesto da frana trascurabile o nullo.

 Buone notizie, infine, sul fronte dei veicoli: pur rimanendo tanti si assiste ad una notevole diminuzione del loro numero nel periodo 2005 – 2009, con un calo significativo in tutto il centro Nord, da Milano (-2,9%) a Venezia (-3,5%) fino a Roma, dove si arriva a un -5,2%; In controtendenza il sul dove si cresce un po’ ovunque, oscillando tra l’1,2% di Cagliari e il 5,9% di Catania, con l’eccezione di Salerno, Pescara e Sassari dove si rileva un calo delle autovetture pari rispettivamente a 3,4%, 0,4% e 0,3%. Cala sensibilmente anche il numero di incidenti stradali che in 6 anni (2003 e il 2009) scende in media al 14,2%.