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Referendum, ultime ore di campagna elettorale. Greenpeace scatenata

10 giugno 2011 0 commenti

greenpeace005_firenzeTre grandi striscioni srotolati dalla sommita’ di tre dei piu’ famosi monumenti italiani: il campanile di San Marco a Venezia, Ponte Vecchio a Firenze e il Colosseo a Roma. Sullo striscione un chiaro messaggio agli elettori, “Italia, ferma il nucleare. Vota Si'”. E’ il blitz messo in atto dagli attivisti di Greenpeace in vista del referendum sul nucleare.

greenpeace006_MG_4685L’azione e’ partita stamattina all’alba con l’apertura di uno striscione di 300 metri quadri sul Colosseo a Roma, e’ proseguita a Firenze alle 9 con un banner aperto da Ponte Vecchio e si e’ conclusa alle 10 con gli attivisti che srotolano uno striscione dalla sommita’ del Campanile di San Marco a Venezia. “Abbiamo voluto lanciare il nostro ultimo messaggio prima del Referendum da tre luoghi simbolo che uniscono tutto il Paese. Con il voto di domenica e lunedi’ gli italiani possono scegliere di affermare unitamente la loro volonta’ di dimenticare il nucleare ed aprire una nuova era di energie pulite” spiega Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia. “Abbiamo scelto luoghi di evidente bellezza e significato per ricordare che e’ proprio questa bellezza che vogliamo difendere da un futuro dove incidenti come quello di Cernobyl e Fukushima possono diventare il nostro incubo”. Negli ultimi mesi Greenpeace si e’ impegnata, insieme al Comitato “Fermiamo il nucleare” e a decine di organizzazioni di diversa estrazione, “per rimediare – spiegano – al black-out mediatico creato intorno al Referendum. Una campagna difficile, che per informare gli italiani e’ stata costretta a servirsi del passaparola e di migliaia di iniziative spontanee nate su tutto il territorio. Siamo sicuri che questo fine settimana gli italiani sapranno scegliere il proprio futuro, andando a votare numerosi e garantendo il quorum”.

Blitz fallito invece alla Torre di Pisa. Applicando il regolamento, gli addetti alla sicurezza hanno impedito loro di accedere al monumento con lo zaino dove era stato nascosto uno striscione che invitava a votare ‘Si” al referendum. Iniziative analoghe sono state portate a termine in vari luoghi artistici italiani, dal Colosseo a Roma a Ponte Vecchio a Firenze. A Pisa, stamani sei attivisti hanno acquistato il biglietto per la visita al campanile con l’obiettivo di raggiungere la vetta ed esporre lo striscione contenuto nello zaino. Gli addetti alla sicurezza hanno pero’ spiegato loro che e’ vietato salire con borse e altri bagagli a mano. Lo zaino e’ stato cosi’ lasciato nel deposito. Gli attivisti hanno proseguito la visita indossando solo le magliette con scritte contro il nucleare, scattando foto insieme agli altri turisti.

Greenpeace e le altre associazioni ambientaliste si ritroveranno nella Capitale dalle 14.30 in piazza del Popolo, con nove ore di concerto e di intrattenimento all’insegna dello slogan “Io voto”. Un’altra iniziativa, dello stesso genere, si terrà a Milano in piazza Duomo. Entrambe le iniziative, così come tutte le altre ‘minori’ organizzate un po’ in tutta Italia, puntano al raggiungimento del quorum, necessario affinchè il voto sia ritenuto valido (e non succede dal 1995). Sono infatti oltre 47 milioni – esattamente 47.357.978 – gli elettori chiamati domenica (dalle 8 alle 22) e lunedì (dalle 7 alle 15) a esprimersi. Tra di essi, ci sono poco più di tre milioni di residenti all’estero che hanno già votato per posta – per il nucleare si sono espressi sui precedenti quesiti prima della riformulazione decisa dalla Cassazione: non si sa ancora se il loro voto è ritenuto valido e sarà conteggiato ai fini del quorum. La politica, intanto, si divide: se il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, si dice “fiducioso” sul raggiungimento della soglia minima dei votanti, il premier, Silvio Berlusconi ha annunciato che non si recherà a votare. Quanto a Bossi, ha più volte ripetuto che non andrà alle urne. “Mi auguro che si raggiunga il quorum e che prevalgano le posizioni in favore della modernizzazione del Paese”, ha detto ieri Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi aveva comunicato la decisione di votare sui referendum e di condividere la stessa scelta annunciata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.