Referendum: alle 19 affluenza sopra il 30%
Corre l’affluenza per i quattro quesiti del referendum. Alle 19, infatti, tutti e quattro i quesiti hanno superato la soglia del 30%. Se il trend venisse confermato anche nel dato sull’affluenza alle 22, il quorum per i quattro quesiti referendari su nucleare, gestione e tariffe dell’acqua, legittimo impedimento sarebbe a portata dei promotori del referendum. Il quesito più votato è il secondo, sulla tariffa del servizio idrico (30,34%). Al pari di quello sui servizi pubblici locali (30,34%), sul nucleare (30,33%) e, infine, quello su legittimo impedimento (30,32%).
Si profila dunque una corsa all’ultimo voto, una partita che sarà più chiara già con il dato dell’affluenza delle 22. Solo quattro volte l’affluenza è stata rilevata alle 19, la prima nel 2003. E l’unica volta in cui è stato poi raggiunto il quorum, nel 2006, il dato delle 19 era nettamente inferiore a quello odierno, visto che votarono il 22,4%. In quel caso non occorreva il quorum, trattandosi di referendum costituzionale confermativo, ma alla fine si toccò soglia 52,5%.
La partita si gioca soprattutto sul raggiungimento del quorum e già la prima rilevazione effettuata dal Viminale sulla prima mattinata di votazione aveva fatto ben sperare per i promotori dei referendum: alle 12 in media l’affluenza aveva sfiorato il 12% (11,64% nei due quesiti sull’acqua, 11.63% sul legittimo impedimento e nucleare), terza affluenza più alta ai referendum la prima mattina di votazione nella storia repubblicana dei referendum. Più elettori alle urne portarono solo nel maggio 1974 il referendum sul divorzio (17,9%)e nel giugno 1978 quelli su finanziamento ai partiti e la cosiddetta legge Reale sull’ordine pubblico(12,6%). In tutti e due i casi, alla fine della votazione, il quorum fu ampiamente superato.
L’ultima rilevazione odierna sull’affluenza sarà alle 22. Fra i primi a votare di buon mattino sono stati oggi il Presidente della Repubblica (a Roma) e i leader dei partiti di opposizione: alle 8,30 a Roma Marco Pannella per i Radicali, alle 10, rispettivamente a Piacenza e Curno, il segretario Pd Pierluigi Bersani e il Presidente Idv Antonio Di Pietro, alle 10,15 a Roma il leader Udc Pier Ferdinando Casini. Come loro, a votare presto sono stati anche alcuni dei nuovi sindaci di grandi città eletti alle ultime amministrative: fra i primi Luigi De Magistris a Napoli e Piero Fassino a Torino. Hanno inoltre votato in giornata i Presidenti delle Camere Renato Schifani (a Palermo) e Gianfranco Fini (a Roma), nonchè il Vicepresidente del Csm Michele Vietti e il Presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta. Il premier Silvio Berlusconi, invece, dopo una giornata di relax in Sardegna ha fatto rientro a Roma. Senza votare, come aveva dichiarato pubblicamente pochi giorni fa.
A Torino l’affluenza è del 34,4%, a Milano del 30,6%, a Genova del 37,9%, a Trento del 40,4%,a Venezia del 35,4%, Bologna del 40%, a Firenze del 42%, a Perugia del 36,3%, ad Ancona del 35,8% a Roma del 34,2%, a Napoli del 24,2, a Bari del 26,1%, a Potenza del 30,6% a Catanzaro del 25,7%, a Palermo del 26%, a Cagliari del 28,4%.
Sono quattro le tornate referendarie in cui è stata rilevata l’affluenza delle 19. Il primo nel 2003, l’ultimo nel 2009. In tutti e quattro i casi dalle 19 alle 22 si è verificato un deciso incremento di votanti. In particolare, nel referendum del 2003 si è passati dal 10,4% al 17,5%, nel 2005 dal 13,3 al 18,7%. Nel 2006 (unica volta in cui è stato raggiunto il quorum, anche se trattandosi di consultazione costituzionale non occorreva) si è passati dal 10,1 al 22,4%. Nel 2009, infine, dalle 19 alle 22 si è passati da un’affluenza dell’11,3% al 16,4%.
Nei quattro i casi in cui è possibile un confronto, quindi, alle 22 i votanti sono aumenti in queste percentuali: +40% del totale delle 19 nel 2005, +45% nel 2009, +56% (nel 2006) e +68% nel 2003. Proiettando queste percentuali sui dati di oggi, il 30,3% delle 19 potrebbe crescere fino al 42,5% (+40% rispetto alle 19) o, nel caso di un trend simile al 2003, fino addirittura al 50,9%. Ma non c’è nulla di certo, visto che l’affluenza non segue mai un andamento costante.
E’ del 28,5% l’affluenza al voto alle ore 19 per i 5 referendum consultivi di Milano, un dato inferiore a quello per i 4 referendum nazionali che hanno fatto segnare nel capoluogo lombardo un’affluenza del 30,5%. Il quorum per la validita’ dei cinque quesiti milanesi, relativi a verde pubblico, Expo, risparmio energetico, navigli ed ecopass, e’ fissato al 30%.