Home » Redazione Ecquo » Apertura, Azioni, energia »

Nucleare, Berlusconi non molla: “Scelta degli elettori indotta dalla paura”

15 giugno 2011 0 commenti

Silvio BerlusconiGli elettori hanno ragionato cosi’ perché indotti dalla paura, in modo particolare sul nucleare. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha spiegato cosi’ l’esito referendario agli amici che si sono intrattenuti con lui al termine dei funerali del senatore Romano Comincioli. Secondo quanto riferito dai presenti, quindi, si sarebbe trattato di un risultato dettato soprattutto dall’onda emotiva che il disastro di Fukushima avrebbe accentuato negli gli italiani. 

“Quello che resta” del legittimo impedimento “non meritava un referendum”. E’ l’opinione del ministro degli Esteri Franco Frattini, ospite di Corrado Augias nel programma ‘Le Storie’ su Rai Tre. “Ho mantenuto la promessa, e non sono andato a votare” ha detto Frattini, ma “se avessi votato avrei votato ‘no’, sia per il nucleare, sia per l’acqua pubblica, sia sulla giustizia”. Sul legittimo impedimento, secondo Frattini, la questione è “molto semplice”: “C’è già una sentenza della corte costituzionale che di fatto l’ha molto depotenziato. Quello che ne resta non meritava un referendum”. Per il resto, il ministro ha fatto notare che in passato è “andato a votare quasi sempre nel referendum e proprio perché conosco il valore del referendum”, l’istituto referendario ha un “significato quando ci sono grandi battaglie di civiltà che vengono spiegate, che la gente capisce e che ovviamente non vengono utilizzate come uno strumento, come un’arma di lotta politica e questo lo era”. Frattini ha comunque riconosciuto che l’esito referendario è stato per la maggioranza di governo “un segnale molto importante”.

“Io non credo che la gente e’ andata a votare ai referendum pensando alla riforma fiscale. Sono due cose diverse. Ne’ credo che si possa dire che e’ una sconfitta del governo. Sicuramente non e’ un voto a favore del governo, ma la lettura dell’esito referendario abbinata ai risultati delle amministrative ha una cifra piu’ impegnativa, perche’ disegna un tratto dell’opposizione che e’ quello vincente, cioe’ un’opposizione che si lega all’onda che viene dall’Europa per l’ambiente, una sinistra esigente per certi aspetti massimalista”. Cosi’ il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi.

“Tutto il contrario del centrosinistra di D’Alema che, radicato nel compromesso storico, legava la vittoria della sinistra a un rapporto privilegiato col centro, meglio se democristiano– aggiuneg Rotondi- sono finiti in un colpo il centrosinistra, il dalemismo e il Partito Democratico; avanza un’altra opposizione e non è una consolazione per noi perche’ questa che avanza a quanto pare vince. Quali sono le nuove parola magiche? Pisapia, De Magistris, referendum: alla fine Vendola”. Insomma per Rotndi “non e’ una bocciatura del governo, e’ pero’ una conferma che le tesi massimaliste della sinistra, in tema di ambiente, di difesa della natura, di interpretazione di alcune paure sociali, possono avere una presa anche sull’elettorato di centrodestra. Che poi in termini rovesciati e’ quello che avvenne nel ‘94 quando tanti elettori che avevano votato anche a sinistra poi scelsero Berlusconi. Otteniamo una bocciatura delle idee forti del centrodestra europeo: l’autosufficienza energetica del nostro Paese, l’idea di un sistema di privatizzazioni che migliori il servizio di rete e costo, insomma le parole d’ordine neoconservatrici dello scorso decennio. Ecco, la risposta dell’elettorato e’ un neofrontismo. La sberla arriva da chi ha creduto in questo governo ed e’ un po’ demotivato. Tocca a noi rilanciare la nostra credibilita’, perderemmo l’intera posta se invece di farlo litigassimo tra di noi”, conclude Rotondi.