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Rifiuti, il vicesindaco di Napoli: “No all’inceneritore, faremo 5 impianti di compostaggio”

15 giugno 2011 0 commenti

RIFIUTInapoliCinque impianti di compostaggio, nessun termovalorizzatore e discariche soltanto fino a quando non si raggiungeranno alte percentuali di raccolta differenziata. Questa, in sintesi, la griglia di programma sulla quale la giunta del Comune di Napoli, guidata da Luigi de Magistris, tenterà di risolvere il problema rifiuti nel capoluogo campano.

A spiegarne le linee guida è il neo vicesindaco e assessore con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano. In un’intervista a Il Mattino, l’ex senatore precisa che il contenuto della prima delibera sui rifiuti sarà illustrato dal sindaco domani, in occasione del consiglio comunale, ma anticipa: “Non ci sarà l’inceneritore” per il quale anche la questione dei suoli “è tutta da verificare”.

“Siamo pronti a opporci in giudizio, ma – prosegue – noi vogliamo convincere politicamente e concretamente” la Regione che “quest’impianto non serve”. L’alternativa sarà “un impianto di trattamento meccanico a freddo. Una tecnologia di trattamento dei rifiuti indifferenziati o avanzati della raccolta differenziata dove non c’è combustione e quello che rimane può essere ulteriormente riciclato”.

“Spiegheremo – dice ancora – come arrivare al 70-80% della differenziata e dove trovare i fondi”. Nello specifico: 8,5 milioni “li avremo subito, poi c’è la quota parte del piano regionale che vale intorno ai 40 milioni. Infine la quota parte dei fondi Ue. I milioni sono 300: 145 la prima tranche, un po’ di più la seconda”. Il problema rifiuti è una “scommessa che riguarda tutta la città. Abbiamo addosso gli occhi di tutto il mondo perché Napoli ha un’immagine brutta e dobbiamo cambiarla”.

Un disastro che, per Sodano, ha radici lontane, che dura da 18 anni, con responsabilità politiche bipartisan: “I piani hanno seguito l’alternanza di governo – aggiunge – la fase commissariale nasce con Antonio Rastrelli presidente della Regione e Romano Prodi al Governo e finisce con Antonio Bassolino a Santa Lucia e Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi”. Una questione, dunque, “assolutamente trasversale”.