Wwf: ogni anno 130 mila tartarughe pescate nel Mediterraneo
In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130.000 tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40.000 non sopravvivono. A sostenerlo un recente studio coordinato dal Wwf Italia in cui viene dimostrato che le attivita’ umane, e in particolare la pesca accidentale, rappresentano la principale causa di morte per questi animali marini, con un aumento di almeno 2-3 volte rispetto alla mortalita’ per cause naturali.
Soltanto in Italia – spiega lo studio – la pesca accidentale colpisce piu’ di 20.000 esemplari all’anno. A queste vanno aggiunte migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre piu’ urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia delle spiagge e da un’attivita’ turistica incontrollata. Questo e’ quello che accade. Eppure – prosegue l’associazione del Panda – la tartaruga marina e’ un rettile antichissimo che nuota sul nostro Pianeta da 150 milioni di anni: delle 7 specie che vivono nei mari di tutto il mondo, la caretta caretta, la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) frequentano anche il Mediterraneo, che ogni anno ospita circa 7.200 nidi. Sulle spiagge italiane si contano circa 30-40 nidi di caretta caretta ogni anno, concentrati in Calabria e Sicilia.