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L’Emilia Romagna varia piano triennale da 183 milioni di euro contro dissesto idrogeologico

21 giugno 2011 0 commenti


 ”La scelta strategica – ha detto Erranie’ la prevenzione, cioe’ non inseguire l’emergenza. Questo piano consente di dare lavoro a molte imprese, per la grande maggioranza del territorio, che saranno impegnate per alcuni anni nella realizzazione di queste opere. Se riuscissimo a costruire questo ragionamento sul piano nazionale raggiungeremmo un doppio obiettivo: la messa in sicurezza del territorio e dare un contributo alla crescita dell’economia”.
Il piano prevede 314 interventi, ha spiegato l’assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo. Il 18% delle risorse e’ destinato ad interventi diffusi di manutenzione su frane e e corsi
d’acqua. Nonostante i tagli si mantiene il trend di investimenti assicurato in passato: la prima annualita’ destina 68 milioni ad interventi gia’ cantierabili. Negli anni passati il trend era stato di circa 60
milioni l’anno.  

Frane attive o quiescenti nel territorio della regione Emilia Romagna

Frane attive o quiescenti nel territorio della regione Emilia Romagna

L’Emilia-Romagna ha presentato un piano triennale (2011-13) per la messa in sicurezza del suo territorio dal dissesto idrogeologico. stanziati da circa 183 milioni di euro

, di cui 154 dall’accordo di programma con il ministero dell’Ambiente (90 statali, 65 regionali) cui vanno aggiunte 28 milioni derivanti dalle ultime ordinanze di protezione civile.
E’ il primo tassello di un programmazione decennale, obiettivo di programma della giunta guidata da Vasco Errani, che ora propone di estendere la modalita’ a livello nazionale.

 Tra gli interventi strutturali del Piano regionale, la cassa di espansione sul torrente Baganza (circa 10 milioni dall’Accordo con il Ministero e due da ordinanze di protezione civile) che aumentera’ ulteriormente il livello di sicurezza di di Parma e del nodo idraulico di Colorno; poi gli interventi relativi al sistema Panaro-Secchia per la difesa idraulica del territorio modenese, con quattro milioni per la cassa sul fiume Secchia e circa due per il Panaro.  E ancora, interventi di messa in sicurezza di Modena attraverso il completamento del diversivo Martiniana; interventi nella bassa pianura bolognese a partire dal proseguimento della cassa di espansione in localita’ Bagnetto (Sala Bolognese, Castello d’Argile) per ulteriori sette milioni (cinque da Accordo e due da protezione civile); il potenziamento della capacita’ di smaltimento delle acque del sistema dei canali Vena e Tagliata a Cesenatico per circa 2,25 milioni di nuove risorse. Per la costa anche sono previsti 5,6 milioni per interventi di ripascimento a difesa dei tratti costieri in erosione; e’ previsto l’utilizzo di sabbia dallo scanno di Goro e la realizzazione di un sabbiodotto nel litorale riccionese.