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Rifiuti a Napoli, strade ancora tartassate. Tensione ad Acerra, camion bloccati da manifestanti

21 giugno 2011 0 commenti

ACERRA CONTRO IL SITO DI STOCCAGGIO RIFIUTINessuna soluzione è arrivata dal tavolo in prefettura chiesto ieri dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris e durato fino a tarda notte. Secondo quanto si e’ appreso, sarebbe stato il vicesindaco Tommaso Sodano, con delega per l’Ambiente, a chiedere il superamento della provincializzazione dello smaltimento rifiuti, previsto dalla legge. Nonostante l’ordinanza firmata dal presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, infatti, a Caivano quella emanata dal sindaco Antonio Falco impedisce l’accesso ai camion alla struttura individuata come sito di trasferenza per 4mila tonnellate di rifiuti solidi urbani; ad Acerra, poi, si e’ sversata la frazione umida tritovagliata in uno dei sue siti individuati dalla Provincia, ma per l’altro, la piazzola numero 2 in località Pantano, c’e’ stato uno stop per la frazione secca concordato tra Cesaro e il primo cittadino Tommaso Esposito, che ha annunciato pure il ricorso alla magistratura amministrativa.

Gruppi di cittadini e amministratori stanno bloccando questa mattina l’ingresso ai due siti. Napoli, dunque, ha conferito 1.040 tonnellate, circa 200 in meno della produzione giornaliera, 200 delle quali nel sito di trasferenza di via delle Brecce, dove ce ne sono altre 200. Sette camion di Asia, con 70 tonnellate di rifiuti, indirizzati allo stir di Santa Maria Capua Vetere, non sono giunti ne’ hanno sversato.
Il napoletano ha regolarmente smaltito 2mila tonnellate, la produzione giornaliera. A terra ci sarebbero circa 1.500 tonnellate di spazzatura in citta’ e 3.600 circa in provincia.

Secondo quanto si e’ appreso, in queste ore e’ in corso un confronto in Regione tra il vicesindaco Sodano e gli assessori all’Ambiente della Campania e della Provincia di Napoli per vagliare varie ipotesi di soluzione della sofferenza nella raccolta nel napoletano, dopo una lettera del prefetto Andrea De Martino che rileva le “criticita’” emerse in queste ore. Tra queste, anche la possibilita’ offerta dall’articolo 7 bis della legge regionale sullo smaltimento, che rende possibile il conferimento in province diverse qualora un territorio non fosse in grado di essere autonomo, con accordi tra le parti.