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Rifiuti a Napoli. Indagato il governatore Caldoro

26 giugno 2011 0 commenti

Fioccano le inchieste per l’emergenza spazzatura. E arrivano i primi indagati eccellenti.

caldoroPer la mancata attivazione di discariche e siti in altre province della Campania per far fronte all’emergenza rifiuti, è stato indagato il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: la otizia è filtrataieri sera. Nell’inchiesta condotta dal Procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Francesco Curcio si indaga per epidemia colposa. Caldoro, sarebbe coinvolto nell’inchiesta per la mancata attivazione di flussi verso altre province e per la mancata emanazione di un provvedimento di poteri sostitutivi delle autorita’ locali, per trasferire rifiuti in altre province.

”Sono profondamente colpito, ogni azione diversa da quella messa in campo avrebbe reso la situazione ancora piu’ drammatica. Tutto quello che ho fatto lo rifarei in piena coscienza”. Cosi’ il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro in un comunicato. ”Questa inchiesta consentira’ di chiarire alcuni aspetti relativi alla responsabilita’ delle singole istituzioni nel ciclo dei rifiuti – afferma Caldoro – appena possibile forniro’, nello spirito della piena collaborazione istituzionale, tutte le informazioni, anche documentali”. ”La Regione – sottolinea il presidente della giunta campana – come e’ noto, ha competenze limitate nel ciclo dei rifiuti. Abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilita’, ci siamo spesi ben oltre le nostre competenze, supportando gli enti locali e sollecitando utili iniziative”. ”Lavoriamo giorno e notte senza un attimo di respiro per affrontare una delle emergenze piu’ gravi della storia amministrativa della nostra citta’ e della nostra Regione, che ereditiamo da 15 anni di inerzia e fallimenti”, aggiunge Caldoro. ”La magistratura svolge il suo dovere, ma soprattutto attendo che tutte le Istituzioni facciano tutto quanto e’ nelle rispettive competenze, a partire dal Governo fino ad arrivare al piu’ piccolo dei Comuni. Per tornare alla normalita’ ognuno deve fare il proprio dovere”, prosegue Caldoro. ‘‘Eventualmente fossero provate, in questa vicenda, responsabilita’ penali per fatti commessi inconsapevolmente – e siamo convinti di aver fatto fino in fondo tutto il nostro dovere – non esiterei a dimettermi da presidente della Regione”.

E intanto non si allenta l’emergenza. La scorsa notte i vigili del fuoco hanno eseguito 60 interventi per spegnere altrettanti roghi di spazzatura. Le richieste di intervento sono giunte sia dalla citta’ che dalla provincia. Sui roghi la magistratura ha gia’ avviato una indagine per accertare se ci sia una una sola ‘regia’ dietro questi atti. La combustione dei rifiuti causa gravissimi danni alla salute perche’ dai cumuli in fiamme si leva la diossina. Ma non solo. La spazzatura incendiata diventa rifiuto speciale e prima di essere rimosso deve essere ”caratterizzato”. Inoltre il rifiuto incendiato non puo’ finire ne’ in discarica ne’ agli impianti Stir ma in apposite strutture di lavorazione.