Fukushima, la Tepco non abbandona il nucleare: “Supereremo la crisi”
La protesta anti-nucleare non sfonda all’assemblea degli azionisti della Tepco, il gestore della disastrata centrale di Fukushima, ma promette nuovi capitoli. “Abbiamo perso oggi a causa dei grandi investitori, ma il nostro messaggio è stato ascoltato’’, ha rivendicato a riunione conclusa, dopo una maratona di oltre sei ore, Masafumi Asada, un 70enne di Fukushima, al quale e’ spettato l’onere di introdurre, a nome di 400 firmatari, la mozione di abbandono del nucleare.
L’iniziativa è stata respinta con la blindatura del sostegno degli azionisti istituzionali, come il colosso assicurativo Dai-Ichi Life, strappato dal management dell’utility nipponica. La giornata si e’ aperta con manifestazioni, complete di cartelli, striscioni e volantinaggio, davanti all’hotel Tokyo Park Tower, blindato visto lo spiegamento di 250 uomini della polizia metropolitana, e alla sede della Tepco, vicino al parco di Hibiya, nel centro di Tokyo.
Alle ore 10,00 in punto (le 3 di notte in Italia), nella sala nel piano interrato dell’hotel e’ andata in scena la rabbia dei soci, non solo per le conseguenze legate al piu’ grave incidente nucleare dopo Cernobyl. Il presidente Tsunehisa Katsumata si e’ scusato, in apertura dei lavori in un’atmosfera gia’ tesa, ‘’per i gravi danni causati’’ pur con il proposito di ‘’superare la crisi il piu’ velocemente possibile’’, ricevendo per risposta la reazione di un piccolo azionista che ha proposto una mozione di sfiducia (bocciata) nei suoi confronti. E’ stato solo il primo assaggio di una protesta che e’ salita di tono, con testimonianze sulla crisi e sui pesanti riflessi sulle popolazioni, sperimentate peraltro anche in assemblea, visto che con il numero record di oltre 9.300 soci, la direzione dell’hotel ha dovuto faticare non poco per tenere stabile il condizionamento dell’aria vista l’austerity energetica in atto.
L’assemblea ha bocciato la proposta di abbandono dell’energia nucleare, che se approvata avrebbe obbligato la Tepco a chiudere i reattori e impedito la costruzione di altri, facendo tirare un respiro di sollievo all’industria dell’atomo a uso civile. Il Sol Levante, prima dell’incidente di Fukushima, generava il 30% del fabbisogno elettrico dal nucleare: la quota e’ scesa drasticamente al 20% a maggio, pari al tasso di utilizzo degli impianti del 40,2% e ai minimi degli ultimi 32 anni, mentre il sondaggi danno al 70% i contrari al riavvio dei reattori fermi per manutenzione, facendo aumentare i rischi di blackout estivo. Il nuovo capo della Tepco, Toshio Nishizawa, confermando la messa in sicurezza della centrale a gennaio 2012, ha ammesso che ‘’non c’e’ alcuna speranza chiaramente visibile all’orizzonte’’, A Fukushima, del resto, 15 tonnellate di acqua a bassa radioattivita’ sono oggi accidentalmente finite nel sottosuolo, nel pieno degli sforzi per stabilizzare il raffreddamento dei reattori con acqua decontaminata con il sistema di trattamento di nuova installazione.