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Rifiuti, la discarica di Malagrotta si trasferisce a Fiumicino. E scoppia la polemica

29 giugno 2011 0 commenti

discarica malagrottaPer evitare un’emergenza simile a quella di Napoli, la Regione Lazio ha lavorato nei mesi scorsi per individuare uno o più siti in cui far sorgere il dopo Malagrotta, discarica alle porte di Roma che anche l’Ue chiede di chiudere. Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘Il Messaggero’, la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, avrebbe individuato sette possibili siti. Fra questi, la preferenza sarebbe per un’area nei pressi di Fiumicino, in località Pizzo del Prete. Di questo si è parlato nel corso del vertice con gli assessori regionali, tenutosi ieri e da cui sarebbe emersa la possibilità di prorogare ancora di 6 mesi la chiusura di Malagrotta, nonchè di realizzare una discarica transitoria nel territorio di Riano che consentirebbe la realizzazione dell’impianto di Fiumicino per cui sono necessari tre anni di lavori.

“Con le strategie individuate dalla presidente Polverni c’e’ poco da stare tranquilli. In una regione in cui oltre l’ottanta per cento dei rifiuti finisce ancora in discarica, la soluzione per il post Malagrotta non fara’ che moltiplicare le discariche della nostra regione. Stiamo parlando di scelte che ci allontanano definitivamente dall’Europa’’. Lo dichiara Filiberto Zaratti, consigliere di Sinistra ecologia e liberta’ alla Regione Lazio.

“Le due ordinanze della presidente della Regione, che nel prorogare Malagrotta avevano intimato ai gestori di mettere in efficienza e a regime gli impianti per il trattamento preventivo dei rifiuti, sono rimaste lettera morta – ricorda Zaratti – A distanza di un anno la situazione e’ immutata, il sistema e’ al collasso perche’ i pochi impianti di trattamento e di compostaggio o sono fermi o sono inadeguati. In questo scenario si aggiunge il fallimento della politica di Ama per la raccolta differenziata a Roma, dove le sperimentazioni hanno prodotto soltanto confusione e disagi tra i cittadini’’.

“E’ chiaro che la presidente Polverini sta delineando un piano alternativo dei rifiuti a quello che e’ in discussione in commissione Ambiente alla Pisana e che si prepara ad assumere i poteri commissariali – conclude Zaratti – E’ triste constatare che mentre procedevano le audizioni di Comuni e cittadini, la Regione stava lavorando alle loro spalle, scegliendo ancora una volta la pratica del commissariamento, che e’ un fallimento per le istituzioni, la politica e la democrazia’’.

“Urge un referendum ambientale sulla gestione dei rifiuti a Roma, dovra’ essere ancora e sempre privata o finalmente pubblica, questo il quesito al quale chiamerei i cittadini a dare risposta”. E’ quanto afferma in una nota il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica, che aggiunge: “Tante le soluzioni e gli annunci ma l’unica realta’ e’ l’ennesima proroga concessa a Cerroni, sono pronto a scommettere che Malagrotta di proroga in proroga andra’ avanti fino al 2013. La gestione rifiuti, nel Lazio, non puo’ continuare ad essere in eterno l’appannaggio di un privato dominante che snobba da sempre la normativa comunitaria e nazionale.

Partendo dal caso Ama, una spa, gestita con i soldi pubblici, al caso Malagrotta mi faro’ promotore della raccolta firme perche’ vi si arrivi ad un referendum nel quale saranno i cittadini a decidere per una gestione pubblica o privata. Le parentopoli di Ama ed i veleni di Malagrotta sono stati resi possibili proprio dal demandare la questione rifiuti ai privati, con l’anomalia che i soldi che entrano nei bilanci sono pubblici, di privato vi e’ solo una pericolosa autonomia decisionale, alla luce dei fatti credo che la svolta possa avvenire solo con una netta inversione di rotta. I rifiuti vanno svincolati dai monopoli dei soliti noti e gestiti dal pubblico quindi piu’ controlli, piu’ trasparenza, meno rimborsi gonfiati e infrazioni alla normativa comunitaria. Come sull’acqua ed il nucleare portiamo i cittadini a decidere anche sul tema rifiuti”, conclude Pedica.