Home » Redazione Ecquo » Apertura, Inquinamento, Politiche »

Wwf: nel Lazio la sola emergenza rifiuti è quella voluta

30 giugno 2011 0 commenti

malagrotta“Se fosse una partita di poker, andremmo a vedere il punto con la certezza del bluff, tale l’evidenza dell’inganno culturale proposto dalle amministrazioni in questi giorni, tutte strette attorno alla paventata emergenza laziale in tema di rifiuti”. E’ dura la presa di posizione del  Wwf Lazio.

“Ma noi non siamo giocatori d’azzardo- dice Vanessa Ranieri, presidente del Wwf Lazio- soprattutto quando si tratta della compromissione dell’ambiente e quindi della vita e della salute dei cittadini e cosi’ preferiamo l’attualissimo Seneca e la sua Medea. Chi vuole riportarci senza motivo nel commissariamento, cui prodest? Gia’ da oltre un anno avevamo intuito il rischio del grande bluff commissariale. Proprio il 22 giugno 2010 il Wwf veniva ascoltato dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei Rifiuti nel Lazio, e gia’ in quella sede appariva sempre piu’ palese l’intenzione trasversale, non motivata da esigenze reali, di riportare la Regione Lazio nell’emergenza, cosi’ come manifestammo al presidente Pecorella” “Negli anni trascorsi non si e’ attuata una politica che, parallelamente allo stato emergenziale, costruisse una corretta gestione dei rifiuti- prosegue la nota- e soprattutto un ciclo virtuoso verso la raccolta differenziata spinta o la societa’ del riciclaggio e del riuso (come ci chiede la Comunita’ Europea). Si e’ lasciata la Regione, in buona sostanza, in una situazione di monopolio”.

“Ed e’ per questo che il Wwf da anni insiste nel chiedere l’avvio della raccolta differenziata  domiciliare in tutta la regione– prosegue l’associazione- con un modello come quello avviato nel quartiere romano di Colli Aniene e non con il sistema duale di recente adozione che ingenera confusione e porta inevitabilmente a risultati costosi e fallimentari. Anche Napoli ce lo insegna: nella municipalita’ di Bagnoli con la raccolta differenziata porta a porta si e’ arrivati al 91%, calo della tariffa e strade pulite”.

“Nel Lazio, anziche’ investire in prevenzione, riuso e raccolta differenziata porta a porta si pensa invece di indicare la soluzione del problema con la realizzazione di sei discariche. Ci si chiede a questo punto: ma se questi siti riceveranno, a dire delle amministrazioni, rifiuti trattati la parte putrescente dove andra’ a finire, non essendo state predisposte raccolta e strutture? E’ eclatante l’inconsistenza del ragionamento. “Nessuna discarica dovra’ essere realizzata nel Lazio – termina la Ranieri- venga invece avviata con urgenza la raccolta differenziata domiciliare spinta, realizzati i siti di compostaggio per cui sono stati gia’ stanziati i fondi, ma soprattutto venga indicata immediatamente e con atto formale la reale capacita’ di Malagrotta. Dal 2005 con il Piano di Adeguamento della discarica si sarebbe dovuta dichiarare per legge”.