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Emergenza rifiuti a Napoli: paura per un caso di tifo

5 luglio 2011 0 commenti

SpazzaturaPaura a Napoli  per il rischio tifo. Precisamente il ‘tifo murino’ è  stato riscontrato nei giorni passati in un paziente ricoverato al policlinico Federico II di Napoli, città che vive ancora l’emergenza rifiuti. “Queste patologie sono ormai molto rare in Italia. Poche centinaia di casi all’anno – spiega Patrizia Laurenti, docente d’igiene all’universita’ Cattolica di Roma – ma situazioni come quella dei rifiuti abbandonati in strada, sono terreni ideali per far riesplodere infezioni oggi dimenticate”.

 “Il ‘tifo murino’ o dermotifo endemico -è  trasmesso da un pidocchio che puo’ contenere la ‘rickettsia prowazekii’, il microrganismo responsabile. Una volta che il pidocchio ha succhiato il sangue di un individuo infetto, il bacillo passa dallo stomaco alla feci dell’insetto. Se questo le deposita su un altro individuo sano, ‘la rickettsia’ e’ in grado di contagiarlo attraverso le lesioni causate dall’irritazione della puntura”.  I sintomi sono mal di testa, febbre alta, brividi ed eruzioni cutanee, note anche come ‘petecchie’. Questa variante si riaffaccia spesso nei bollettini medici durante le emergenze igienico-sanitarie, ad esempio nelle zone colpite da disastri naturali. Come il terremoto di Haiti”.

Intanto oggi il sindaco di Napoli Luigi de Magistris , con il vice dsindaco ed assessore all’ambiente Tommaso Sodano, ha compiuto un giro tra i vicoli dei quartieri Spagnoli di Napoli dove ha incontrato parroci, negozianti e ristoratori per fare il punto sull’emergenza rifiuti e raccogliere pareri dei cittadini. Tradurre le parole di solidarietà in “fatti concreti” entro le prossime 24-48 ore. Questo l’auspicio del sindaco di Napoli Luigi De Magistris all’indomani della solidarietà e della disponibilità espressa da 14 regioni italiane per i trasferimenti di rifiuti. “Abbiamo molto apprezzato – ha detto De Magistris –  la solidarietà di queste ore delle regioni e anche il messaggio del presidente del Consiglio, ma è  necessario – ha aggiunto – che la solidarietà si traduca in atti concreti perchè se solo a parole, pur essendone contenti da un punto di vista cristiano e umano, non dà una mano ai napoletani”.